Festival della Pace, Opal critica la presenza di Molinari

L’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa (O.P.A.L.) ha diffuso una nota in cui esprime «rammarico e dissociazione» per la partecipazione del giornalista Maurizio Molinari al Festival della Pace di Brescia, dove è prevista una serata dedicata alla presentazione del suo ultimo libro.
Secondo quanto si legge nel comunicato, la presenza dell’ex direttore de la Repubblica «solleva diversi interrogativi», alla luce delle sue recenti posizioni pubbliche sul conflitto israelo-palestinese e di un procedimento disciplinare che lo ha riguardato.
Procedimento disciplinare
O.P.A.L. ricorda infatti che lo scorso settembre il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio ha deliberato una censura nei confronti di Molinari per violazioni della deontologia professionale, in seguito ad alcune sue dichiarazioni ritenute offensive nei confronti della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese.
Nel documento l’Osservatorio cita anche alcune affermazioni del giornalista sul conflitto a Gaza, tra cui quella secondo cui «parlare di pulizia etnica e di genocidio significa sostenere una bugia che genera odio e che non ha alcun fondamento fattuale». O.P.A.L. contrappone a questa visione il rapporto della Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite, che ha parlato esplicitamente di genocidio in atto, con responsabilità attribuita allo Stato di Israele.
L’associazione menziona infine un recente intervento di Molinari sulla Global Sumud Flotilla, in cui il giornalista avrebbe sostenuto che l’ingresso della missione in acque internazionali «avrebbe potuto innescare un conflitto».
La presa di posizione di O.P.A.L. arriva a pochi giorni dall’apertura del Festival della Pace, in corso a Brescia fino al 16 novembre, dedicato quest’anno al tema «Le sfide dell’Europa».
Il presidente del Comitato scientifico del Festival della Pace, Roberto Rossini ha specificato che «Molinari viene a presentare un libro sugli Stati Uniti e nulla che riguarda il conflitto in Medio Oriente».
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