Farmaci dopanti con ricette rubate: cinque colpevoli

Si è chiuso ieri il processo di primo grado a carico di una coppia di Calvagese della Riviera che con false prescrizioni ha ritirato le confezioni e le ha rivendute clandestinamente
L'ingresso del tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso del tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Hanno agito come un gruppo unito, con il medesimo fine e una stabile organizzazione per raggiungerlo. Lo ha stabilito il tribunale di Brescia che ieri ha condannato cinque persone a pene tra i 5 mesi e i 6 anni e 8 mesi per essersi procurate in modo illegale e poi aver venduto ad alcuni bodybuilder farmaci dopanti e anabolizzanti per un valore di oltre 450mila euro un tre anni.

Ieri davanti alla Prima Sezione Penale si è chiuso il processo di primo grado a carico di una coppia di fidanzati di Calvagese della Riviera che, tra il 2014 e il 2017, si erano procurati timbri e ricettari in diversi ospedali della Lombardia e poi avevano compilato false prescrizioni per ritirare gratuitamente le confezioni in farmacia e immetterle, dietro compenso, nel circuito clandestino degli anabolizzanti smerciati a chi frequenta le palestre.

Insieme a loro sono finiti a processo, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla ricettazione e alla somministrazione di sostanze dopanti, altre sette persone che erano state accusate di aver avuto un ruolo nello smercio dei farmaci e nelle gestione dei guadagni che ne erano derivati.

Nella sentenza letta ieri pomeriggio dal giudice Mauro Liberti è stato confermato il reato associativo. I fidanzati di Calvagese, Massimiliano Tocco e Katiusha Ghirardi sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 8 mesi di reclusione, oltre 3mila euro di multa e 3 anni e 6 mesi oltre a 1.200 euro di multa oltre al sequestro per equivalente di beni per oltre 451mila euro. Condanna a un anno e quattro mesi per Donato Tocco, padre di Massimiliano, a 2 anni per Milda Verseckaite e a 5 mesi per Domenico Lombardo.

Assolto Gianluca Zambrella mentre è intervenuta la prescrizione per Vincenzo Catapano e El Hadi Bouazza.

Quando era stato sentito Tocco aveva ammesso di aver rubato timbri e ricettari ma inizialmente di averli utilizzato solo per procurare a se stesso i farmaci per la cardiopatia di cui soffriva e che solo in un secondo momento aveva iniziato a venderli. 

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