Far crescere i giovani e sviluppare la Bassa: a Leno l’Hub della Conoscenza
La conoscenza abita in Villa. Per dare ai giovani l’occasione di sviluppare competenze da applicare nell’economia locale e per offrire al territorio le strategie necessarie per vincere le sfide del futuro. Da ieri Villa Seccamani di Leno ospita l’«Hub della Conoscenza», il progetto avviato lo scorso autunno da Cassa Padana, Politecnico di Milano e Istituto Capirola con il sostegno della Provincia e dell’Associazione dei Comuni Bresciani.
Un luogo di formazione, di incontro e confronto fra gli studenti, il mondo delle imprese, gli enti locali, la pubblica amministrazione, la società civile con l’obiettivo di rendere più attrattiva e competitiva la pianura della Lombardia orientale. La Bassa, ma anche la province mantovana e cremonese dove opera Cassa Padana.
Il nuovo allestimento di Villa Seccamani è stato inaugurato ieri mattina. Accoglie i laboratori didattici sulla sostenibilità del Capirola (saranno attivati in settembre con il nuovo anno scolastico), la divisione corporate banking di Cassa Padana, la base operativa dell’Hub. È il baricentro fisico, culturale e ideale di un’iniziativa che ha l’ambizione di favorire il cambiamento dei territori. Partendo da una prima necessità: trattenere i giovani.
L’inaugurazione
Prima del taglio del nastro nella vicina Villa, il Forum di Cassa Padana ha ospitato un convegno in cui sono state ribadite le radici e le ragioni dell’Hub della Conoscenza. Due studenti del Capirola, Iman Ejjaki e Daniele Pezzali, hanno testimoniato il senso primo del progetto. «L’Hub – parole di Iman – è una promessa per il futuro dei giovani. Ci dà speranza. Prima pensavo di andarmene da questa terra, adesso credo che ci sia la possibilità di costruire qualcosa qui». L’Hub, con i suoi laboratori e le occasioni di crescita formativa offerte dal Politecnico, «è un segnale di fiducia nei nostri confronti che dobbiamo cogliere», ha riconosciuto Daniele.
Il nocciolo del progetto
Il regista del progetto, insieme al prof. Angelo Baronio, è il prof. Giuliano Noci, prorettore del Politecnico. L’Hub, ha spiegato, parte da tre consapevolezze: senza giovani talenti non c’è futuro, la conoscenza è una dimensione che riguarda ogni campo dell’attività umana, questo territorio è fermo da vent’anni mentre i cambiamenti impongono di correre. «L’Hub della Conoscenza – sono parole di Noci – segna un’inversione di marcia. I giovani sono al centro del progetto. Bisogna ricostruire il dialogo fra le nuove generazioni e le imprese, la pubblica amministrazione e il territorio». Secondo messaggio: «Basta con i campanilismi, i Comuni pensino alla gestione associata dei servizi».
Il terzo invito è alle imprese: «Piccolo non è più bello. Si devono creare modelli a piattaforma, reti di imprese che si avvicinino ai mercati». Vale per l’agroalimentare, per l’industria, la manifattura. Insomma, secondo Noci, cambiare si deve: dare risposte ai giovani, innovando l’intero sistema economico in sintonia con le trasformazioni mondiali in atto. Noci ha dato anche un traguardo temporale per la verifica dei risultati: tre anni.
Le scuole
Ieri mattina in sala c’erano studenti e professori di vari istituti superiori. L’iniziativa è aperta a tutte le scuole bresciane, ha sottolineato il dirigente del Capirola, Gianmarco Martelloni. La collaborazione con la Polimi Graduate School of Management garantisce una formazione di alto livello. Nel progetto ha un ruolo centrale Cassa Padana. «Vogliamo innescare un percorso di crescita qualitativa e quantitativa della Lombardia orientale», ha confermato il suo presidente Romano Bettinsoli. Nel segno della ragione sociale del credito cooperativo. «Chiediamo partecipazione e collaborazione a tutti i soggetti che hanno a cuore il futuro delle nostre comunità».
A Villa Seccamani si decidono strategie e azioni. L’Hub della Conoscenza aveva già cominciato a lavorare, adesso ha una sede prestigiosa e funzionale. Uno strumento per il progresso della nostra pianura.
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