Famiglia nel bosco, è un caso l’esame scolastico della figlia a Brescia

C’è anche Novalis open school di Brescia nell’ordinanza con cui il Tribunale per i minori dell’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre bambini che vivevano in un casolare nei boschi abruzzesi coi genitori Catherine Birmingham e Nathan Trevallion. La scorsa estate la figlia maggiore della coppia ha infatti fatto tappa in città insieme ai familiari per sostenere l’esame di idoneità annuale alla terza elementare (passaggio obbligato nei casi di istruzione parentale) nell’istituto paritario che comprende scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado a Mompiano e un liceo artistico a Gussago.
«Abbiamo svolto il ruolo di scuola esaminatrice, la bambina ha tenuto degli esami che consistono in una prova scritta di italiano e una di matematica, oltre a un colloquio – dicono i vertici della scuola –. È risultata idonea al passaggio alla terza elementare, quindi abbiamo emesso un regolare attestato che abbiamo poi inviato alla famiglia».
La contestazione
I giudici del Tribunale dei minori contestano però che quel documento non risulta depositato presso la dirigenza scolastica competente per la vigilanza. Inoltre, scrivono i giudici, «non hanno esibito al Servizio sociale né prodotto in giudizio la dichiarazione annuale al dirigente scolastico della scuola più vicina sulla capacità tecnica o economica di provvedere direttamente all’insegnamento parentale».

La dirigenza della Novalis sottolinea che «da parte nostra tutto è stato in regola. La famiglia ha adempiuto a far svolgere l’esame nelle tempistiche, comunicando di essere iscritti alla scuola vigilante. Nel momento in cui l’attestato è stato consegnato è finito il nostro operato. Non sappiamo se poi sia stato consegnato in ritardo dai genitori alla scuola vigilante». Ecco perché l’istituto sottolinea che le contestazioni mosse dai giudici «non riguardano il nostro operato» e ribadisce che «a differenza di quanto emerso non abbiamo avuto alcun rapporto con gli altri due figli, ma solo con la maggiore».
In città
Ma come è arrivata a conoscere la scuola di Brescia la famiglia Trevallion- Birmingham, ora finita sotto i riflettori di tutta Italia? «Non lo sappiamo. Forse qualcuno li ha indirizzati da noi per le vedute in campo educativo».
La scuola infatti si ispira alla pedagogia di Waldorf, di Montessori e di Reggio Children e, come si legge sul sito «adotta un metodo aperto, libero e attento alle esigenze educative del nostro tempo. L’arte, la musica, il contatto con la natura e l’esperienza diretta, sono esigenze fondamentali del temperamento infantile». Principi che sembrano coerenti con lo stile di vita adottato dalla famiglia e ora diventato caso nazionale sia politico che giudiziario – oltre che argomento di dibattito tra l’opinione pubblica.
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