Europa Verde contro i treni a idrogeno della Valcamonica

Europa Verde chiede di fermare e rivedere il progetto dei treni a idrogeno in Valcamonica dopo il fallimento dell’esperienza in Bassa Sassonia (Germania). Lo affermano i portavoce del partito locale Nicoletta Fiotta e Dario Balotta, secondo i quali questi mezzi «sono stati presentati nel 2022 come rivoluzionari e ora stanno mostrando i loro limiti».
Considerazioni
«Il progetto – spiegano – aveva attirato l’attenzione internazionale ma si scontra con realtà operative troppo costose. Produrre e gestire l’idrogeno verde richiede investimenti elevati e infrastrutture complesse. A sorpresa la stessa Lnvg, azienda ferroviaria regionale che aveva promosso il progetto, ha deciso di puntare sui treni a batteria, più economici e facili da integrare nella rete esistente».
Baletta e Fiotta proseguono dicendo: «Il progetto fallito sviluppato in Sassonia è costato 500 milioni, quello in Valcamonica 400. Per i treni della Valcamonica sarebbe ancora peggio, dal momento che l’idrogeno lombardo verrebbe prodotto da 3 impianti costosissimi a Brescia, Iseo ed Edolo, per il consumo di pochi treni circolanti. Almeno in Germania l’idrogeno è veramente verde, mentre quello di Fnm è grigio perché prodotto con l’ausilio del gas metano di Snam e di A2A».
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