Edifici antichi raccontano la storia della Franciacorta

La scoperta è recente e risale all’estate del 2022, quando su una piccola radura al di fuori della frazione di Monterotondo tra i comuni di Passirano e Provaglio d’Iseo gli archeologi hanno riportato alla luce i resti di un antico edificio. Sotto della semplice terra tra le campagne della Franciacorta resisteva una testimonianza di un passato dimenticato e scomparso.
La chiesa
La rimozione del terriccio e delle pietre superficiali ha definito il perimetro di una chiesa attribuibile all'alto medioevo e ascrivibile ai secoli VIII-IX, in un’area presumibilmente già frequentata in epoca romana. È stata chiamata antica chiesa di San Vigilio, perché riporta ai primi anni della diffusione del cristianesimo nelle campagne, tradizionalmente attribuita al presule bresciano nella seconda metà del V secolo. Secondo i rilievi – che hanno fatto emergere un quadro storico-archeologico di grande interesse – alla chiesa è addossata una piccola sagrestia, alcuni edifici e il corpo di una torre. È presente un vasto spazio libero adibito a cimitero e le tracce di una fortificazione.
L’edificio fu parrocchia di Monterotondo fino al 1500 quando venne costruita una nuova parrocchiale sulla collina in posizione più favorevole per gli abitanti. Si conservò in parte come cappella votiva ed è luogo di memoria dell'antico luogo di culto. Quelle pietre ritrovate tra le colline moreniche della Franciacorta rimandano alle origini della cristianizzazione, in un territorio che da secoli venera la figura di San Vigilio.
Rivisitazione
Rimanendo a Passirano basti pensare che nel ’500 sulla sommità del colle di Monterotondo esisteva una chiesetta senza titolo, dove si celebrava la messa su richiesta dei fedeli. Su ordine del vescovo, la chiesa parrocchiale lontana dall’abitato e in pessime condizioni fu abbandonata alla fine del VI secolo in favore della Chiesa nuova di San Vigilio. Fu consacrata nel 1678 dal vescovo Giorgi, mentre nel ‘700 furono fatti interventi di abbellimento al coro e gli altari divennero tre.
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