È morto Vasco Frati, storico assessore alla Cultura di Brescia

Studioso e docente, aveva 95 anni. Il cordoglio della sindaca Laura Castelletti: «Era un uomo e un intellettuale che ha profondamente segnato la crescita civile e culturale della nostra città»
Vasco Frati - © www.giornaledibrescia.it
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È morto questa mattina all’ospedale Civile di Brescia, dove era ricoverato per problemi respiratori, Vasco Frati, figura di primo piano della cultura e della vita democratica cittadina. Aveva 95 anni.

Studioso e docente, Frati è stato una delle personalità che più hanno contribuito a definire l’identità culturale di Brescia. Ha ricoperto l’incarico di assessore alla Cultura del Comune di Brescia dal 1976 al 1981 e poi nuovamente a partire dal 1985, promuovendo con visione e lungimiranza il progetto del «Museo della città» nel complesso di Santa Giulia, destinato a diventare un punto di riferimento per il patrimonio storico e museale cittadino.

Nel corso della sua lunga attività istituzionale e culturale ha fatto parte della Deputazione del Teatro Grande ed è stato presidente dell’Associazione filarmonica «Isidoro Capitanio» – banda cittadina di Brescia, con la quale ha fondato la rivista bimestrale di informazione culturale e musicale «Brescia Musica».

Dal 1993 al 2013 è stato presidente dell’Aab – Associazione Artisti Bresciani, continuando successivamente a ricoprire il ruolo di presidente onorario, mantenendo fino all’ultimo un legame attivo con il mondo dell’arte e della produzione culturale locale.

Il cordoglio 

Alla notizia della sua scomparsa, la sindaca Laura Castelletti e la Giunta comunale hanno espresso profondo cordoglio. «È un momento davvero triste per Brescia e per me a livello personale – ha dichiarato la sindaca –. Era un uomo e un intellettuale che ha profondamente segnato la crescita civile e culturale della nostra città, mettendo la sua vastissima preparazione al servizio della comunità e coniugando riflessione teorica e impegno politico».

Castelletti ha ricordato la lunga esperienza condivisa e la capacità di Frati di unire rigore e passione, sottolineandone il ruolo di visionario, capace di guardare lontano e di costruire le fondamenta di quella che oggi è l’identità culturale bresciana.

«Vasco è stato un visionario in grado di guardare lontano. Da assessore ha dato un grande contributo alla costruzione delle fondamenta di quella che oggi è la nostra identità culturale. A lui dobbiamo intuizioni decisive, come il recupero del monastero di Santa Giulia, ora cuore pulsante del nostro patrimonio museale, e la realizzazione di tanti progetti che hanno aperto il sapere e le arti alla partecipazione popolare.

Uomo di interessi vastissimi, è stato per vent'anni autorevolmente alla guida dell'Associazione Artisti Bresciani, presidente della Banda cittadina e membro della deputazione del Teatro Grande. I riconoscimenti che la città gli ha tributato, come il Grosso d'oro nel 2006 e il Premio Brescianità nel 2013, sono solo un piccolo segno della gratitudine che la città nutre nei confronti di chi le ha dedicato tutta la vita. I suoi scritti, il suo pensiero, le sue realizzazioni restano un patrimonio vivo, una bussola per orientare le scelte di oggi e di domani. A nome mio, della Giunta e di tutta l'Amministrazione comunale, esprimo vicinanza ai familiari e a quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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