Due targhe, una multa: in tangenziale Sud il caso delle sanzioni a veicoli «gemelli»

Due furgoni identici, se non per la targa, che vengono confusi e sovrapposti per errore dai portali di rilevazione della velocità media. È il caso emerso in questi giorni a danno di Ovdamatic, azienda bresciana di distribuzione automatica di bevande.
Dopo la ricezione di alcune multe sospette (i furgoni sono tutti a metano e dunque hanno una velocità massima di 130 km/h, mentre le rilevazioni dei portali facevano riferimento a una media di 180 km/h), l’amministrazione dell’azienda ha chiesto di ricevere le fotografie dei portali. Subito ha notato che la targa del furgone nella prima foto (quella che dà inizio alla misurazione) e quella della seconda foto (che chiude la rilevazione, permettendo di calcolare la velocità media) erano diverse.
Questo ha fatto pensare che i due furgoni, effettivamente identici, stessero percorrendo lo stesso tratto di strada praticamente in simultanea, come testimonia l’orario degli scatti. E il timore è che la media di velocità sia stata calcolata partendo dalla rilevazione di un furgone e finendo con quella di un altro.
Come può essere accaduto
L’impresa con base a Sant’Eufemia dispone di alcune centinaia di mezzi con la medesima livrea, furgoni alimentati a gas con i quali la rete dei dipendenti gestisce la manutenzione delle macchinette tra ospedali, aziende private e comunità varie. Migliaia di apparecchi installati e quindi centinaia di transiti quotidiani sulle strade bresciane per garantirne la manutenzione. Così può succedere che arrivino all’amministrazione della società delle multe.
Come si diceva, che dei mezzi a gas (la cui velocità massima è indicata in circa 130 km/h dalla casa costruttrice), vengano «immortalati» per aver percorso un tratto di tangenziale Sud, soggetto a rilevazione della velocità, alla media di 179,32 km/h (il che vuol dire aver viaggiato alla soglia dei 200 km/h...) diventa sospetto.
Il doppio sospetto
Si fa largo così la possibilità di un errore dell’accertatore o di un «baco» del sistema che si potrebbe riverberare potenzialmente - ove verificato - anche su molte altre sanzioni comminate nello stesso tratto a veicoli tra loro simili. Cosa determini il problema è da capire. Ma di fatto, i portali di rilevamento e il sistema nei due episodi in questione avrebbero «confuso» due veicoli se non identici molto simili per geometrie e livrea (vale a dire due furgoni della medesima ditta) transitati a breve distanza l’uno dall’altro sotto gli stessi portali della Sud.
Da capire se si sia determinato un errore di lettura delle targhe, che tuttavia non emergerebbe dalle foto ottenute dopo l’emissione del verbale, foto che in ogni caso prevedono sempre il vaglio di un operatore. Da qui la lettura, lungo il tratto «osservato» di 2.589 metri, di velocità di media del tutto diverse da quelle reali.
Le verifiche
«Da domani verificheremo se c’è un errore. Sino a ora non ci era mai stato segnalato, ma provvederemo a tutela dell’utenza e dell’ente» commenta Dario Saleri, comandante della Polizia Provinciale. «Si tratta nel caso di un inconveniente di cui non avevamo contezza e per il quale ci attiveremo immediatamente». All’imbarazzo dell’ente fanno eco gli interessati di Ovdamatic: «Con queste multe saltano dieci punti della patente dei nostri dipendenti. C’è una multa da pagare e la pena accessoria, quando la velocità rilevata dall’autovelox supera di oltre 60 km/h il limite previsto in quel tratto, è la sospensione della patente di guida da 6 a 12 mesi». Non poco per chi con un mezzo deve lavorare.
Se dal Comando di via Romiglia giungono le rassicurazioni in merito alle verifiche del caso, restano però i dubbi e le perplessità: se passano due utilitarie uguali a breve distanza, l’errore di rilevamento potrebbe ripetersi? E potrebbero esserci sanzioni «errate» già comminate?
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