Docenti di sostegno, crisi degli specializzati: oltre la metà dei posti occupata da supplenti

Sara Centenari
A rischio c’è la continuità di cui gli alunni necessitano. In Lombardia i candidati per il concorso per la primaria sono appena 171 per 4.111 posti
Sono pochi i candidati alla docenza di sostegno - © www.giornaledibrescia.it
Sono pochi i candidati alla docenza di sostegno - © www.giornaledibrescia.it
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Hanno bisogno in primis di continuità i bambini che convivono con disabilità motorie e intellettive e si impegnano ogni giorno tra i banchi, come o più degli altri. In mezzo alle statistiche e agli algoritmi i riflettori dovrebbero rimanere accesi sempre sugli allievi, cui serve sviluppare in un arco temporale ampio il rapporto con i docenti. Soprattutto se necessitano del sostegno. Ebbene la continuità nella maggioranza dei casi non c’è: il dialogo appena cominciato a inizio d’anno dopo pochi mesi è già finito. Molte speranze vengono frustrate.

Tutti i numeri

In provincia di Brescia l’attenzione ai diritti delle persone portatrici di disabilità è alta. Ma la carenza di specializzati sul sostegno e l’incrociarsi di necessità educative e sanitarie a tempi asimmetrici determina anche qui grossi scompensi.

Nelle statali il numero di studenti con disabilità al 31 dicembre 2023 si attestava a 5.960. Sul fronte insegnanti, la quota di posti assegnati era di 3.112, divisi tra i 1.910 dell’organico di diritto e i 1.202 dell’organico di fatto. Ogni posto può essere coperto da 1 docente anche per 3 bambini; gli studenti possono aver diritto a copertura oraria totale o parziale.

La «call»

Tra quei 1.910 posti assegnati ad aprile scorso in previsione del 2023/2024 - dei quali circa 1.160 di ruolo - sono solo 1.410 gli specializzati sul sostegno, 250 dei quali arrivati con la call veloce del Ministero. I restanti cinquecento, più o meno, sono privi di specializzazione.

Come spiega Maria Galazzo dell’Ufficio Scolastico Territoriale «i posti sono coperti sulla base di una previsione iniziale rispetto agli inserimenti già effettuati. Poi il contingente è destinato a crescere: da maggio la scuola inserisce gli alunni certificati man mano - poiché ovviamente problemi cognitivi o motori possono emergere in ogni momento dell’anno -. Da primavera sono state decise 4 diverse assegnazioni, in deroga, l’ultima delle quali a gennaio 2024, fino ad arrivare ai 1202 in più».

Il nodo

Anche se non è possibile affermare che - esclusi i 1.410 posti coperti da specializzati - tutti gli altri 1.702 siano destinati a persone che cambieranno scuola, va rilevato però come in un ambito così delicato dell’istruzione il 55% circa dei posti sia occupato da supplenti. Si raggiungerebbe il 62%, percentuale simile al 65% registrato in altre province del Nord, se si mettessero nel computo anche i circa 250 delle chiamate veloci. Questi ultimi però dovrebbero restare nello stesso istituto: il trasferimento, se desiderato, è possibile dopo 3 anni.

«La situazione non è così negativa - secondo Galazzo - perché un discreto numero di insegnanti con contratti al 31 agosto è probabile rimanga dov’è. Di sicuro dobbiamo farci bastare quello che il Ministero ci riserva, sotto molti aspetti».

Precariato

Per tanti rappresentanti del settore tuttavia «da quando le assegnazioni Gps vengono gestite dall’algoritmo è difficile fare previsioni sulla continuità», così la pensa Luisa Treccani segretaria Cisl Scuola. «Con i processi informatizzati e unificati non sappiamo più quanti siano di preciso i posti vacanti sul territorio. Il tema della docenza di sostegno ci chiama in causa come società civile. Dobbiamo trovare il modo di tutelare il bene comune, le necessità di famiglie e alunni». Flc Cgil, Cils, Uil e Gilda hanno lanciato in estate un allarme sul precariato: in Italia 1 posto su 2 è coperto da contratti a tempo determinato.

La formazione

Ma perché abbiamo più posizioni disponibili per esperti in sostegno che effettivi specializzati? Difficile dare una risposta univoca. Sono le Università a tenere i Tfa, i Tirocini formativi attivi per il sostegno, con costi dai 2500 ai 3500 euro. E in Lombardia i candidati per il concorso per la primaria sono 171 per 4.111 posti, in Sicilia 3.357 per 51 posti.

Per fortuna che alcune centinaia di specializzati in altre regioni hanno risposto al volo alla chiamata estiva, garantendo una certa copertura nelle scuole bresciane. Ma non tutti hanno voluto o potuto cogliere l’opportunità apertasi nel 2023, irta comunque di difficoltà (tra carenza di alloggi e alti costi da sostenere).

Dal Ministero

Per garantire maggiore continuità il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sarebbe orientato verso una «corsia preferenziale» per insegnanti annuali (e al 30 giugno), con il consenso delle famiglie e del docente interessato a patto che quest’ultimo ne abbia diritto per graduatoria. 

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