Morto folgorato a Darfo, sequestrato il camioncino di Alessio Gardin

Tre giorni di agonia, tra la vita e la morte, e poi ieri pomeriggio la notizia che tutti temevano, ma che non avrebbero mai voluto sentire: Alessio Gardin, il trentenne di Darfo Boario Terme rimasto folgorato domenica pomeriggio, mentre stava raccogliendo ciliegie, non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale Civile di Brescia, dov’era arrivato domenica in condizioni disperate.
La donazione
Ma i genitori e la compagna Giusy hanno deciso di trasformare la tragedia più buia in un segnale di speranza, donando i suoi organi (il giovane era diventato donatore pochi mesi fa, nel rinnovare la carta d’identità). Per questo il corpo del trentenne si trova ancora in ospedale in città, nell’attesa di espletare tutte le procedure necessarie al prelievo degli organi. Con tutta probabilità, la salma tornerà in Vallecamonica tra il pomeriggio di oggi e domani.
La dinamica
Alessio Gardin si trovava in un campo di un’azienda agricola nella frazione a Bessimo di Darfo, in via Tagliamento, di proprietà della compagna, e, approfittando della bella giornata, insieme stavano raccogliendo ciliegie da una pianta zeppa di frutti. Per raggiungere i rami più alti, il trentenne aveva usato un camioncino con un cestello di una piattaforma aerea, che gli permetteva, senza fatica, di arrivare più facilmente ai frutti.

Con tutta probabilità, il braccio del mezzo si è avvicinato troppo ai cavi dell’alta tensione, che passano proprio sopra il prato, e Alessio è rimasto folgorato da una scarica potentissima. Il carrello ha così ceduto e il giovane è caduto al suolo, sotto gli occhi della compagna e dei familiari che erano con loro. Le condizioni del trentenne si sono presentate da subito gravissime, con arresto cardiaco in corso e, nonostante il volo in eliambulanza al Civile e la terapia intensiva, il suo cuore ha cessato ieri di battere.
Chi era la vittima
Alessio, che viveva con la compagna Giusy a Bessimo, lavorava in un’azienda che produce serramenti a Rogno, mentre la donna possiede un’azienda agricola che produce olio alle pendici del lago Moro. Anche per questo la coppia era piuttosto conosciuta, per la frequentazione dei mercatini dove vendevano i prodotti. Anche due settimane fa avevano partecipato, con un banchetto, alla manifestazione «Le Fudine. Arti, mestieri e sapori» a Fucine di Darfo, allegri, sereni e sorridenti come sempre. Ora toccherà agli inquirenti stabilire esattamente cosa sia successo e le responsabilità; anche per questo il camioncino è stato posto sotto sequestro dai carabinieri della Compagnia di Breno, intervenuti sul posto il giorno dell’incidente.
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