«Dacci 100 euro se rivuoi il telefono», arrestati due giovani per estorsione

L’episodio è avvenuto nella Bergamasca: la vittima aveva già chiamato i carabinieri, che hanno teso una «trappola» ai ragazzi
Violenza tra ragazzi (foto simbolica)
Violenza tra ragazzi (foto simbolica)
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Erano convinti di tornarsene a casa con 100 euro facili facili, perché nella loro testa il proprietario dello smartphone, di cui erano entrati in qualche modo in possesso soltanto poche ore prima, per riaverlo avrebbe pagato la cifra pattuita senza fare molte storie. «Altrimenti te lo spacchiamo», gli avevano detto.

E, invece, ora i due giovani bergamaschi, che l’altra sera sono caduti in pieno nella «trappola» tesa dai carabinieri, rischiano una condanna molto pesante per ricettazione ed estorsione. E il tutto per soli 100 euro.

Il fatto

La vicenda risale alla notte tra sabato e domenica, quando alla vittima, un ragazzo di 22 anni di Palazzolo, è stato rubato il telefono, un iPhone dal valore di circa 1.500 euro. Il giovane si trovava al Bolgia, una nota discoteca della provincia di Bergamo, per trascorrere una serata insieme agli amici. Serata che per il bresciano, però, è finita nel peggiore dei modi.

La svolta è arrivata attorno alle 19 della domenica, quando i due ragazzi, uno studente di 18 anni residente a Brembate di Sopra e un operaio di 20 anni di casa ad Almenno San Bartolomeo, hanno contattato la sorella del palazzolese. Il suo numero era, infatti, registrato nel telefono per le emergenze. I due estorsori improvvisati gli avevano dato appuntamento a Erbusco fuori da un locale in via Rovato. È lì che avrebbe dovuto andare il scena il cosiddetto «cavallo di ritorno». Ma nel frattempo la vittima si era rivolta ai carabinieri della Compagnia di Chiari.

E, infatti, sul posto, nascosti e in abiti civili, l’altra sera c’erano i militari della Radiomobile, supportati dai colleghi di Erbusco e Rovato. I carabinieri, non appena avvenuto lo scambio tra il telefono e due banconote da 50 euro, sono intervenuti arrestando in flagranza di reato i due giovani. Trascorsa la notte in caserma a Chiari, ieri mattina sono finiti in Tribunale a Brescia per la direttissima: il giudice ha convalidato l’arresto, ma, visto che entrambi sono incensurati, non ha disposto alcuna misura cautelare: sono liberi in attesa del processo.

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