«Da due mesi aspetto che mio marito venga seppellito, ma mancano loculi»

Al dolore per un lutto improvviso si è aggiunta la rabbia per un’attesa che definisce «umiliante». «Le ceneri di mio marito morto il primo settembre sono ancora nel deposito del tempio crematorio perché dal Comune di Brescia mi è stato detto che non ci sono loculi disponibili nei cimiteri a nord della città» racconta la signora Silvia, una donna rimasta vedova oltre due mesi fa. «Pensavo potesse essere un’attesa di alcuni giorni, forse una settimana, non mi aspettavo di arrivare a questo punto dell’anno e non avere ancora una tomba sui cui piangere mio marito. Aveva 77 anni, non aveva patologie, è stato stroncato da un infarto e potete immaginare lo choc. Tutta questa vicenda - prosegue - mi sta ulteriormente segnando».
La signora Silvia vorrebbe seppellire l’urna cineraria del marito in uno dei cimiteri tra Mompiano, Stocchetta e San Bartolomeo, con preferenza per il camposanto vicino allo stadio Rigamonti, ma ad oggi sembra impossibile. Non ci sono loculi-ossari disponibili.
Lo sfogo
«L’idea che mio marito possa essere in un deposito mi fa star male. Avrei potuto portare le ceneri a casa in attesa di notizie, ma mi sono stati chiesti 50 euro per il trasferimento dell’urna, altri 50 per custodire le ceneri e altri 50 ancora per portarlo al cimitero una volta pronto il loculo. Mi è sembrata una speculazione e ho detto no».
La signora Silvia racconta di avere ormai un confronto quotidiano con l’agenzia funebre che ha seguito il funerale del marito. «Aspetto sviluppi e ogni telefonata che ricevo spero sempre sia dagli uffici del Comune, ma ancora nulla. Domenica scorsa sono andata a trovare i miei genitori al cimitero di Mompiano e ho visto che i nuovi loculi sarebbero pronti e già numerati, ma mi hanno riferito che ancora non sono stati messi in vendita e quindi l’attesa si allunga. Mi sembra - si sfoga la donna pur senza mai esasperare i toni - che ci sia una mancanza di rispetto in una situazione emotivamente già difficile per me e i miei familiari».
La realtà
Quanto sta accadendo nei cimiteri cittadini della zona nord è confermata anche da un addetto funebre. «A livello di ossari non c’è più spazio. Forse qualche loculo c’è solo alla Stocchetta, per il resto stiamo attendendo che vengano registrate le nuove tombe che poi potranno essere messe in vendita. I tempi - ci viene spiegato - continuano ad allungarsi».
La donna che ha denunciato il caso del marito morto due mesi fa e non ancora sepolto, aveva cercato anche un’alternativa. «Volevo temporaneamente sistemare le ceneri di mio marito nella tomba dove già c’è già la bara di mio padre e l’urna di mia madre, ma mi è stato detto che non si può fare in città. Poteva essere una soluzione provvisoria, ma quantomeno umana rispetto ad un magazzino dove oggi si trovano le ceneri di mio marito. Ma non ho potuto - conclude amareggiata la signora - percorrere questa strada».
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