Cultura come infrastruttura: il piano strategico di Brescia per il 2030

Barbara Fenotti
La Loggia ha varato stamattina il documento che raccoglie l’eredità di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura: vuole trasformarla in una politica stabile, misurabile e condivisa
La presentazione del Piano strategico in Loggia
La presentazione del Piano strategico in Loggia
AA

La cultura come infrastruttura civile, non come evento passeggero: è da questa idea che la Giunta Castelletti ha varato stamattina il Piano Strategico della Cultura Brescia 2030, il documento che raccoglie l’eredità di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 per trasformarla in una politica stabile, misurabile e condivisa. Al centro della nuova strategia culturale ci sono un osservatorio civico della Cultura e una cabina di regia comunale coordinata dall’assessorato.

Obiettivi

«L’obiettivo è una città in cui la cultura entri nella vita quotidiana affiancando scuola, welfare, ambiente e urbanistica – spiega la sindaca Laura Castelletti –, diventando motore di benessere, coesione e innovazione». Nel 2024 la città ha confermato per la sfera culturale un investimento pari al 4,35% della spesa corrente, sopra la media nazionale e lombarda, un livello che Brescia mantiene dal 2022 e che ora diventa il punto di partenza per arrivare al 4,7% entro il 2030.

La strategia si basa su prossimità, partecipazione e sostenibilità e si sviluppa lungo quattro linee: «Sognare in grande», che unisce conoscenza, educazione e progetti simbolici come il restauro del Teatro Romano firmato Chipperfield. «Anche il piccolo conta», che rafforza la cultura nei quartieri con microprogrammazioni e una rete di hub territoriali, dal MO.CA fino al nuovo Community Hub a Sud includendo Spazio UAU, Spazio Lampo e la biblioteca del Villaggio Prealpino, con un quinto polo in definizione per l’area Est. «La cultura è multicultura», che introduce un welfare culturale integrato e l’Unità Cultura e Comunità, tre professionisti con background migratorio dedicati al dialogo diretto con le comunità e al lavoro con l’Osservatorio. Infine «Tutto accade prima», che collega creatività, innovazione e impresa culturale attraverso il Musil, la Cittadella dell’Innovazione e percorsi di sostegno ai creativi.

Rete e partecipazione

A supportare la strategia agiscono cinque cantieri tematici che mettono in rete istituzioni, musei, università, imprese e realtà civiche, dalla vocazione musicale patrimonio Unesco al contemporaneo, dai centri di competenza artistica ai luoghi della scienza fino al sistema condiviso tra grandi istituzioni e hub di quartiere. La Cabina di regia comunale garantirà coerenza e continuità, mentre l’Osservatorio civico assicurerà partecipazione, monitoraggi e rendicontazione pubblica lungo il percorso verso il 2030.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.