Il Comune di Gardone apre alle sepolture con rito islamico
Il Comune di Gardone apre alle sepolture con rito islamico nei propri cimiteri. Un dettaglio non da poco, considerato che altri Comuni, anche limitrofi, si sono dichiarati non disposti a mettere a disposizione una porzione del proprio camposanto per lo stesso scopo. In secondo luogo al timone dell’ente c’è una Giunta con una forte componente di centrodestra. Ciononostante l’Amministrazione si è dimostrata intenzionata a intessere un dialogo con i cittadini di origine straniera. Lo dimostra in primis il fatto che è stata istituita una delega alle Politiche per l’immigrazione, affidata all’assessora Milena Bonsi.
Le parole del sindaco
«A oggi abbiamo incontrato la comunità islamica in moschea, che qui a Gardone è composta da circa 1.800 persone: erano presenti oltre 100 capifamiglia – spiega il sindaco Giuliano Brunori –, e le comunità pakistane e senegalesi. Si è deciso innanzitutto di mantenere i corsi di alfabetizzazione, che sono molto utili soprattutto per le donne».
Le questioni affrontate sono state, però, diverse. Durante l’incontro in moschea sono stati sollevati alcuni problemi tra cui, appunto, quello della mancanza sul territorio di aree cimiteriali per sepolture con rito islamico, «che seguono delle procedure diverse dalle nostre – specifica il sindaco –: devono essere orientate verso la Mecca e le salme, avvolte in un telo bianco, vanno seppellite entro le 24 ore dal decesso. Per ora non sono ancora molte le persone che scelgono di restare qui anziché fare ritorno in patria, ma accade sempre più spesso ed è giusto pensare a una soluzione». Non è ancora stato deciso quale dei tre cimiteri verrà scelto.
Altre questioni
Ma la comunità islamica ha sollevato altre due questioni. I capifamiglia hanno chiesto anche che venga realizzato un attraversamento pedonale nella zona dell’ex Bernardelli, dove c’è la moschea frequentata anche dai bambini della scuola di Corano. «L’attraversamento qui è di fatto già previsto nel piano rivisitato degli attraversamenti» precisa Brunori. L’ultima richiesta, anche questa accolta, riguarda l’installazione di giochi al parco di Inzino.
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