Comune di Palazzolo al Tar per dire no all’ampliamento della Cava Rossi

Luca Bordoni
La cava è a Capriolo, ma potrebbe coinvolgere la frazione San Pancrazio. Minoranze divise in Consiglio: Alleanza di Centro si astiene sulla mozione
La zona che potrebbe essere coinvolto dalla cava Rossi - © www.giornaledibrescia.it
La zona che potrebbe essere coinvolto dalla cava Rossi - © www.giornaledibrescia.it
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Il Comune di Palazzolo si rivolgerà al Tar per chiedere lo stralcio dal Piano Cave provinciale nella parte dell’ampliamento della Cava Rossi di Capriolo, che potrebbe coinvolgere anche il territorio della frazione San Pancrazio. A rendere la scelta il più condivisa possibile è stato il Consiglio comunale tenutosi giovedì sera, nel quale però non è stata raggiunta l’unanimità dei favorevoli.

Difformità

Se il ricorso dell’ente locale era già stato ampiamente annunciato, il vero dato politico della settimana è ancora una volta la difformità di vedute all’interno delle minoranze, dove stavolta a votare a favore della mozione della maggioranza sono state Lega e Mos-FdI, ma non Alleanza di Centro, i cui due consiglieri si sono astenuti. A rendere note le ragioni sono stati gli stessi consiglieri (entrambi tesserati con Forza Italia) Angelo Cima e Filippo Carnazzi. «La nostra astensione non è sulla cava in sé, nei confronti della quale ci dichiariamo contrari, ma è scaturita da una valutazione più articolata - hanno spiegato -. La mozione è stata scritta anche per dare responsabilità politiche al centrodestra in Regione, mentre il Piano Cave è stato inizialmente approvato dal consiglio provinciale a guida centrosinistra. Si tratterebbe di una cava di ghiaia che già esiste ed è al nostro confine, che se si ampliasse porterebbe, perché questo è ciò che i documenti riportano, alla contestuale realizzazione della strada che collegherebbe la zona industriale della vicina Adro al casello A4 di Palazzolo, soluzione che risolverebbe un problema di circolazione e inquinamento anche a San Pancrazio».

Il vicesindaco Francesco Marcandelli ha ribadito che la Giunta regionale aveva stralciato quell’area, riapparsa poi come emendamento in sede di approvazione in Consiglio regionale. «L’idea di base della mozione era quella di mostrarsi compatti come comunità contro questo ampliamento e non è una questione politica - ha affermato Marcandelli -. Quanto alla strada tra Adro e il casello, ossia il tema della richiesta di qualcosa in cambio come opere pubbliche, per noi non è percorribile, perché sulle tematiche ambientali non ci devono essere compromessi. Le cave sono necessarie, ma non in un contesto come quello della Franciacorta e in una zona già devastata».

Con la maggioranza

A votare con la maggioranza sono stati invece Mos-FdI con Marco Pagani e la Lega coi consiglieri Stefano Raccagni e Michele Caruna, un’azione che ha raccolto anche il plauso della maggioranza che ha parlato, attraverso il consigliere Francesco Feltri, di «apprezzamento per il coraggio ed il senso di responsabilità dimostrati», considerando che la mozione è di fatto un atto di dissenso nei confronti dell’emendamento che in Consiglio regionale avevano portato due membri del Carroccio.

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