Prelevò milioni dai conti amministrati, verso il processo e altre accuse

Sarà in aula il prossimo 20 novembre. Chiederà di essere processato in abbreviato. Deve rispondere di aver approfittato dei fallimenti e delle curatele che gli avevano affidato i Tribunali per arrotondare, per eccesso, il suo compenso. All’appuntamento davanti al giudice per l’udienza preliminare ci arriverà dopo aver passato cinque mesi in carcere e altri tre agli arresti domiciliari. Maurizio Nostro, 63enne commercialista arrestato dalla Guardia di Finanza all’inizio dello scorso mese di marzo, è accusato di peculato, riciclaggio, falso in atto pubblico e rifiuto di atti di ufficio.
Secondo quanto ricostruito sul campo dai militari delle Fiamme Gialle e dai sostituti procuratori Marzia Aliatis e Donato Greco, in seguito alla denuncia dei famigliari di una persona «amministrata» dal professionista, Nostro ha fatto partire bonifici a suo favore dai conti sui quali poteva operare in virtù del suo ruolo, ma anche fatto prelievi di contante, venduto immobili e smobilizzato azioni senza restituire quanto prelevato e versare quanto ricavato.
L’accusa
Secondo quanto stimato dalla Gdf di Desenzano sarebbero una decina le persone offese ed il commercialista, così facendo,nel periodo tra il 2015 e il 2024 sarebbe riuscito a mettere le mani su due milioni di euro abbondanti. Per riuscire a rimanere al riparo dai sospetti degli amministrati o dei loro famigliari, ma anche dei giudici che gli affidavano amministrazioni di sostegno e curatele, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Maurizio Nostro produceva rendicontazione falsificata per coprire i buchi creati dalla sua gestione, ma rifiutava anche di presentare i documenti contabili richiesti.
Investimenti
Il commercialista deve rispondere anche di autoriciclaggio. Secondo gli inquirenti ha investito il denaro provento del peculato in beni di diversa natura. Nel corso delle indagini la Gdf eseguì un sequestro di urgenza per 2,2 milioni di euro, due case, un garage, una moto, due auto e una barca.
Fu proprio il tentativo di Nostro di immatricolare quest’ultima in Croazia, scoperto dagli inquirenti che gli avevano messo da settimane gli occhi addosso, ad imprimere una forte accelerazione alle indagini e a far scattare l’ordinanza di custodia cautelare.
In futuro. Quello che inizierà in autunno potrebbe essere solo il primo dei processi a suo carico. La Procura ha continuato ad indagare sull’operato di Maurizio Nostro, anche sulla scorta di numerose segnalazioni arrivate da parenti di persone amministrate, ma anche di soggetti con interessi in alcune curatele fallimentari affidate alla sua gestione, e avrebbe scoperto altri numerosi episodi fotocopia. Stando ad una stima approssimativa che circola in ambienti investigativi, oltre ai 2 milioni oggetto del futuro processo, Maurizio Nostro potrebbe nel prossimo futuro essere chiamato a rispondere di altri cinque.
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