Coccaglio, piastrino del reduce della Seconda guerra mondiale consegnato al figlio

Luca Bordoni
Guerino Capoferri, scomparso nel 1999, l’aveva buttato l’8 settembre del 1943. La commozione del figlio Alberto nella cerimonia di ieri
La consegna del piastrino ad Angelo Capoferri, figlio di Guerino - © www.giornaledibrescia.it
La consegna del piastrino ad Angelo Capoferri, figlio di Guerino - © www.giornaledibrescia.it
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Cerimonia commovente ieri a Coccaglio, in occasione della festa della Liberazione. Il Gruppo Alpini, alla presenza del sindaco Alberto Facchetti, ha consegnato ad Angelo Capoferri, storico ex comandante della Polizia locale di Cazzago San Martino, il piastrino che era appartenuta al padre Guerino, reduce della Seconda guerra mondiale scomparso nel 1999.

«Ringrazio tutti - ha detto il figlio - per ciò che è stato fatto in questi mesi per restituire alla nostra famiglia questa che per noi è una parte della vita del mio amato padre. Tutto questo interessamento è commovente. Ho in testa tante cose da dire, ma non riesco a esprimerle, l’emozione è troppo forte». E ampiamente comprensibile.

Il ritrovamento

Il piccolo pezzo di metallo con inciso il nome e il paese di provenienza di Capoferri era stato ritrovato in un campo tra Moncucco e Colle Isarco, frazioni di Brennero, al confine con l’Austria, nel 1981 da un ragazzino trentino di 13 anni, Francesco Calcagni. Compreso il valore della piastrina, sua sorella maggiore decise di metterla al sicuro e restituirla al fratello per i suoi 18 anni. Lui l’ha poi custodita in una scatola da scarpe insieme ad altri oggetti.

Il piastrino è rimasto in quella scatola, anche se Calcagni ad un certo punto aveva pensato che fosse andato perduto, dal momento che l’aveva cercato più volte senza trovarlo. Un paio di anni fa, però, l’oggetto è riemerso dalla scatola ed allora Calcagni, che di professione fa il cameraman televisivo alla Rai, ha cominciato a cercare informazioni su quel soldato con l’obiettivo di riportare alla famiglia il ricordo.

Si è rivolto così alla sezione di Trento dell’Associazione nazionale alpini, che ha contattato, per tramite dell’ex presidente Ana di Brescia Gianbattista Turrini, il gruppo di Coccaglio; le Penne nere del paese franciacortino si sono attivate arrivando, non senza difficoltà, a reperire le informazioni sul reduce, di cui infine è stata trovata la tomba al cimitero di Cazzago.

Commozione

A questo punto è stato rintracciato il figlio, a cui il padre aveva raccontato di essersi liberato della piastrina e di tutto il vestiario militare all’indomani dell’8 settembre 1943, quando il ruolo di guardia al confine era ormai venuto meno. Classe 1915, Guerino aveva combattuto anche nella campagna di Grecia tra 1940 e 1941 col 6° Reggimento Alpini e dopo l’armistizio non si era schierato coi repubblichini e aveva lasciato le armi.

La commozione del figlio, ora in pensione, e delle comunità di Coccaglio e Cazzago erano palpabili ieri alla consegna della piastrina, mentre gli Alpini col capogruppo Luciano Massetti e il vice Emanuele Cazzago sono stati ringraziati per il lavoro di ricerca svolto.

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