Clean up the world, sotto la pioggia a caccia di rifiuti
Non li ha fermati neanche la pioggia. I partecipanti della «Clean up the world 2025», la campagna mondiale per la raccolta di rifiuti, si sono presentati ieri ai vari appuntamenti, dislocati in diverse zone della città, per ripulire alcuni dei luoghi cittadini più sporchi.
A proporre l’iniziativa è stata la Consulta dell’Ambiente con le associazioni Evergreen Brescia, Legambiente e 5Rzerosprechi e con la collaborazione dei Consigli di quartiere. L’operazione pulizia è iniziata la mattina sul ponte del fiume Mella di via Crotte e in via Francesco Castagna per proseguire poi, nel pomeriggio, sia al campo sportivo Calvesi - nel quartiere Primo Maggio - sia verso est, a Buffalora.
La giornata
Già alle 9 del mattino nel punto d’incontro un bel gruppetto di ragazzi muniti di tutto il necessario, si è fatto trovare pronto per liberare un tratto della sponda del fiume Mella dai rifiuti.
«Noi puliremo le sponde del Mella - ha detto Luca Cervi, presidente di Evergreen Brescia -. È un appuntamento che portiamo avanti da tanti anni, ma quest’anno lo facciamo per la prima volta insieme a tante altre associazioni e realtà del territorio. Per questo abbiamo pensato di dividerci in varie zone della città: il nostro gruppo questa mattina (ieri ndr) si dedica alla pulizia della zona ovest» del corso d’acqua. E così con guanti, grandi sacchi, bastoni con pinze e tanta buona volontà, i partecipanti - per lo più ragazzi e ragazze molto giovani riparati all’interno di k-way colorati - hanno camminato e ripulito la zona del fiume che scorre sotto il ponte di via Crotte.
Pochi minuti di lavoro e molti sacchi già pieni: «Non ci stupisce per nulla - ha ammesso Cervi -: purtroppo il nostro fiume è molto martoriato. Come al solito stiamo trovando molti rifiuti. Purtroppo questa situazione è così da molto tempo, ci stiamo lavorando anche con l’Amministrazione comunale, ma la situazione del Mella è complicata. La cittadinanza negli anni ha avuto poco rispetto per il fiume cittadino. Troviamo spesso piccoli imballaggi, ma anche grandi elettrodomestici e rifiuti edili. Spesso ci imbattiamo anche in accampamenti di persone senza fissa dimora».
Formazione
Gli obiettivi della giornata sono stati liberare le sponde del fiume e alcune delle zone più maltrattate della città da cartacce, plastica e oggetti a cui provare a dare una seconda vita con il riuso, ma anche la promozione di una cittadinanza attiva e consapevole delle azioni da non fare per salvaguardare l’ambiente nel quale viviamo.
Non a caso, al termine dell’iniziativa si è svolto un momento di «formazione sul campo». Cioè? I partecipanti hanno analizzato il contenuto di alcuni sacchi della raccolta per imparare ad individuare i materiali che potrebbero essere riutilizzati, tornando a una nuova vita, oppure semplicemente differenziati.
«Il nostro sogno è non doverci più trovare qui con sacchi pieni fino all’orlo - ha infine concluso il presidente di Evergreen Brescia, Luca Cervi -. È un problema culturale che però deve ancora essere risolto. E per farlo, dobbiamo cominciare tutti a gestirlo insieme davvero sul serio».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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