Ci sono due piani inagibili, chiude l’oratorio di San Giovanni in città

L’oratorio della chiesa di San Giovanni chiude. Momentaneamente, ma chiude. Da gennaio, per il catechismo e il Centro di aggregazione giovanile i bambini e i ragazzi si dovranno spostare in quello di San Faustino. Una decisione sofferta che il parroco, monsignor Giambattista Francesconi, si è trovato costretto a prendere per una serie di problematiche gravi.
«Ad agosto ho ricevuto una raccomandata dal Comune – spiega – in cui si diceva che il primo e il secondo piano dello stabile in vicolo Due Torri erano inagibili e pericolosi, che avrei dovuto sgomberare gli appartamenti, ancora abitati, e che qualora fosse successo qualcosa, come parroco, la responsabilità sarebbe stata mia. Avrei potuto continuare ad utilizzare il piano terra, ma come potevo esser sereno se le parti sopra sono pericolose?».
Valutazioni
L’immobile è stato valutato anche dall’ingegner Andrea Paneroni che ha confermato la pericolosità di quegli spazi al primo e al secondo piano della parte più interna del palazzo, e pure del tetto, di un ballatoio in evidenti condizioni di precarietà, di un balcone non sicuro e anche di una stanza con crepe importanti. La relazione tecnica è stata quindi presentata all’ufficio Affari economici della Parrocchia, al Consiglio pastorale e ai genitori dei bambini e dei ragazzi che frequentano l’oratorio.
Nodo economico
La soluzione più logica sarebbe stata quella di ristrutturare l’immobile, ma la parrocchia di San Giovanni versa in una difficile situazione economico-finanziaria già da alcuni anni. «A fine 2023 la Parrocchia aveva un mutuo di 1.830.547 euro – spiega monsignor Francesconi – che ha radici nel 2015 quando il mutuo era di 3,4 milioni. Attualmente sosteniamo una rata mensile di 6mila euro. In più ci sono le passività del bilancio ordinario: 28mila euro della parrocchia, 14mila del nido, 6mila del Cag, realtà molto importante che offre attività di alfabetizzazione per gli stranieri ed è strumento della loro integrazione nel tessuto bresciano. Tutte attività che non vanno chiuse o soppresse. In più c’è anche il bar che si trova in ambienti non consoni».
Cambio
Da qui la decisione di spostare – seppur temporaneamente – Cag e catechismo all’oratorio di San Faustino, che saranno così frequentati da quasi 150 ragazzi complessivamente.
«Questo fino a giugno e nel frattempo vorrei che si costituisse una commissione allargata per valutare il da farsi». Tra le ipotesi vi è anche la possibilità di alienare l’immobile. Non solo. Si deve tener conto anche di un altro aspetto: il numero dei minori che frequentano l’oratorio. «Il gruppo di bambini del primo anno di catechismo, che vede insieme sia quelli di San Giovanni sia quelli di San Faustino, è di nove piccoli».
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