CronacaBassa

Dopo le polemiche, Chiari e Rete di Daphne proseguono la collaborazione

Daniele Piacentini
Nota congiunta del sindaco e del presidente dell’associazione dopo la revoca dello spazio e la cancellazione del festival
Il centro antiviolenza di Chiari - © www.giornaledibrescia.it
Il centro antiviolenza di Chiari - © www.giornaledibrescia.it
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Una lettera firmata dal Comune di Chiari e dall’associazione Rete di Daphne torna sulla polemica relativa al festival, annunciato dal Centro antiviolenza per l’8 giugno a Villa Mazzotti e poi cancellato, a seguito dell’avvio da parte dell’Amministrazione dell’iter di revoca del patrocinio e dello spazio.

Una scelta che Gabriele Zotti, sindaco di Chiari, aveva motivato con l’obiettivo di «lasciare fuori dalla porta tematiche politiche non collegate al contrasto alla violenza sulle donne. Parlare o prendere posizione su Gaza, antifascismo, garanzie legali per chi vuole fare la transizione di genere è legittimo, ma a quel punto si partecipa alla vita politica, altrimenti viene meno il vincolo fiduciario legato a un evento, concordato mesi prima».

La pace

Nella nota congiunta diffusa ieri il sindaco e la presidente dell’associazione Rete di Daphne, Maria Grazia Savardi, «confermano l’importanza del servizio offerto e il valore della collaborazione istituzionale. Tale collaborazione si concretizza anche attraverso la concessione, da parte del Comune, di uno spazio dedicato allo sportello antiviolenza e nell’impegno a promuovere iniziative comuni per raggiungere gli obiettivi condivisi di prevenzione e contrasto alla violenza».

Zotti e Savardi definiscono poi il Centro antiviolenza come un «presidio essenziale per contrastare la violenza di genere. Rete di Daphne opera da anni con l’obiettivo prioritario di contrastare la violenza sulle donne e sui minori».

«Lo fa grazie all’impegno volontario di decine di donne e al prezioso sostegno delle Amministrazioni pubbliche e delle tante associazioni del territorio. Un servizio di prevenzione, sostegno e protezione che si è profondamente radicato nelle nostre comunità, diventando oggi un punto di riferimento fondamentale».

Vicinanza e responsabilità

Per quanto riguarda le prese di posizione – e le polemiche – delle ultime settimane legate allo stop al festival, la Rete di Daphne chiude la nota, firmata con l’Amministrazione esprimendo «gratitudine per la vicinanza di tante persone, che hanno tutto il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni. Allo stesso tempo, ribadisce la piena responsabilità della propria dirigenza, democraticamente eletta, nelle scelte gestionali dell’associazione».

Intanto dai social di Daphne è sparito il comunicato sulla cancellazione dell’evento. Stesso destino per la replica della maggioranza clarense, ripresa – tra gli altri – dalle sezioni locali di Fratelli d’Italia e della Lega.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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