CronacaGarda

Cave Vezzola a Lonato, il progetto tra commercio e sogno ospedale

Alice Scalfi
L’area di 481mila metri quadrati è già stata tolta dal Piano Cave, e nel 2032 scadrà l’Autorizzazione integrale ambientale. Il Comune ha di fatto detto sì, ma ad alcune condizioni
L'area oggetto del Piano integrato di intervento - © www.giornaledibrescia.it
L'area oggetto del Piano integrato di intervento - © www.giornaledibrescia.it
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Si comincia a definire il futuro delle cave Vezzola quando smetteranno di esserlo: l’area è già stata tolta dal Piano Cave e nel 2032 scadrà l’Autorizzazione integrale ambientale (Aia). Il privato ha presentato un Piano integrato di intervento da sottoporre agli enti per una conferenza dei servizi preliminare, ma solo il Comune si è espresso.

Il piano

Il progetto presentato (decisamente embrionale, e proprio per questo nessuno degli enti chiamati in causa ha formulato un giudizio) riguarda un’area di 481mila metri quadrati: per dare una coordinata, siamo proprio di fronte al complesso commerciale del Leone, di fianco alla tangenziale che collega Desenzano a Castiglione delle Stiviere.

Insomma, di questi 481mila metri quadrati nelle intenzioni del privato per 4.500 metri quadrati sarebbero da destinare ad attività commerciali e ludico sportive (su una superficie lorda di 20.050 metri quadrati), 6.480 a «servizi alla produzione» (superficie lorda 21mila metri quadrati), 47mila all’attività produttiva (93mila metri quadrati di superficie lorda) e 7.300 metri quadrati alla riqualificazione della cava (38mila metri quadrati di superficie lorda). Complessivamente, le nuove edificazioni riguarderebbero superfici pari a 87mila metri quadrati.

Interesse pubblico

Il Comune, di fatto, ha detto sì, ma precisando una serie di aspetti: «Servirà un accurato approfondimento circa l’incidenza ambientale e la mobilità - ha specificato l’assessore all’Urbanistica Monica Zilioli -, e il progetto dovrà essere orientato da criteri di sostenibilità ambientale. Senza contare che ogni intervento non potrà prescindere da un piano di caratterizzazione dello stato ambientale, concordato con Provincia, Comune e Arpa. Da qui si arriva all’analisi dei rischi e all’eventuale messa in sicurezza e bonifica dell’area».

In più, l’operazione dovrà portare al Comune «un’area importante», per insediarvi servizi di interesse sovracomunale. Per il sindaco Roberto Tardani, anche un ospedale: «Ormai da anni abbiamo definito quella zona come di sviluppo commerciale - ha spiegato in Consiglio comunale il primo cittadino - e in quel contesto siamo riusciti a creare mille posti di lavoro: due anni fa, secondo le ricerche effettuate, eravamo il Comune che ha creato più posti di lavoro della provincia. Valorizzare una zona degradata va in questa direzione, serve a mantenerci eccellenti in questo. E ci garantirebbe un’area perfetta anche per l’ospedale: qualora Desenzano incontri difficoltà con la Soprintendenza nel merito dell’ubicazione del nuovo ospedale, noi saremmo pronti a cedere gratuitamente lo spazio per realizzarlo». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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