Cavallerizza Bettoni, il Comune di Brescia cerca nuovi gestori

Il 30 novembre prossimo potrebbe essere l’ultimo giorno della Cavallerizza Bettoni e rappresentare la fine della lunga e pluridecorata storia di una delle più antiche società sportive equestri d’Italia, fondata nel 1797. Fra una decina di giorni scade, infatti, la convenzione tra la società San Filippo, che per conto del Comune dà in concessione lo stabile di via Chiappa, e la Cavallerizza Stable, l’associazione sportiva dilettantistica che tra fallimenti e rinascite, proroga dopo proroga (in tutto sarebbero una ventina), ha continuato la sua attività in quello che oggi è considerato poco più che un rudere.
Ristrutturazione
La cascina Chiappa di Sant’Eufemia, ricevuta dalla Loggia grazie a un lascito testamentario intorno ai primi anni ’70, oggi sta cadendo a pezzi. Nel luglio 2023 il Comune ha messo in sicurezza la casa del custode e una parte della stabile, ma per il resto ci sono tetti crollati e mura pericolanti.
Un perito ha certificato la pericolosità di alcune parti dell’immobile, che sono state recintate e chiuse al transito, lasciando l’agibilità, almeno per il momento, alle scuderie e ad alcuni spazi adibiti alla scuola e al trotto dei cavalli. La maggior parte degli equini, per la verità, ha già lasciato il maneggio per altri lidi. La situazione è così grave che chi ha la responsabilità dell’impianto teme per l’incolumità delle persone che frequentano la struttura e degli animali stessi e non pensa sia più possibile prorogare ulteriormente la concessione.
L’ultima concessione

L’ultima, circa un anno fa, è avvenuta sulla base dell’articolo 5 della riforma dello Sport che prevede l’affidamento senza gara di un impianto sportivo solo a chi presenta un progetto che preveda investimenti e l’uso a scopo sociale della struttura. La Cavallerizza Stable si sarebbe impegnata a ristrutturare lo stabile e avviare una fattoria didattica e percorsi di ippoterapia, progetti però rimasti solo sulla carta.
I costi di gestione di un maneggio sono, purtroppo, molto alti e chi ha guidato l’impianto in questi anni ha tentato di abbattere i pregiudizi elitari di uno sport considerato per pochi, aprendosi alla cittadinanza, riducendo i prezzi. Mantenere un cavallo nel maneggio costa intorno ai 500 euro al mese, 300 dei quali servono solo tra fieno e mangime e il restante non può bastare a mantenere la struttura. E con la scuola di equitazione le cose non vanno meglio. Sul fronte economico, la San Filippo ha un contenzioso aperto per circa 110mila euro di affitto non pagato con una vecchia società che si fregiava sempre del nome Cavallerizza, fallita qualche anno fa. Sulle ceneri di quella, ma con altri soci, è quindi sorta la Cavallerizza Stable.
Il destino dello stabile
Il 30 novembre è vicino e non sembrano esserci molte speranze, almeno per la Cavallerizza Stable, economicamente debole per partecipare ad una gara d’appalto, verso cui sembra orientato a questo punto il Comune.
Ci sarebbero due investitori interessati, uno solo dei quali però con un progetto legato al mondo dell’equitazione. Un cavaliere bianco e uno nero che hanno in mano il destino della Cavallerizza Bettoni.
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