Casa e occupazione nei «Nuovi orizzonti» di chi vive la disabilità

Diego è giovane, vestito di tutto punto e ha un lavoro fisso in una realtà del Bresciano. Da qualche tempo frequenta una ragazza: le cose vanno bene e nei loro progetti c’è un futuro condiviso. Potrebbe essere la storia di un ragazzo qualsiasi, se non fosse che Diego è nato con la sindrome di Down e che, per lui, ciò che per molti coetanei è un percorso più semplice e lineare comporta qualche ostacolo in più. A fare la differenza sono stati anche due genitori che hanno fatto tutto il possibile per garantirgli una vita piena e gratificante.
Sua madre, Claudia Rossi, è oggi la presidente del Centro bresciano down (Cbd) impegnato nel seguire circa 200 famiglie. Dal Cbd è nata il 27 ottobre la Fondazione «Nuovi Orizzonti», pensata per promuovere percorsi di vita autonoma e di piena inclusione sociale delle persone con disabilità intellettive in età post-adolescenziale e adulta.
«Siamo una fondazione di partecipazione senza scopo di lucro - ha spiegato il presidente Paolo Frassine, durante la presentazione -, un modello che mette insieme risorse pubbliche e private». Fondamentale è stato il sostegno di due benefattori. Riccardo Allegrini, in rappresentanza di Fondazione Vita, ha spiegato le ragioni della donazione: «Conosco il Cbd perché mia cognata Melissa, che lavora con me, lo frequenta: è una realtà speciale, per questo ho scelto di sostenerla».
Accanto all’attività educativa il Cbd ha avviato da tempo progetti di autonomia che consentono ai ragazzi di sperimentare la vita indipendente in appartamenti dedicati sia sopra la sede di via Della Trisia, che in primavera sarà oggetto di una riqualificazione, sia in via Somalia. «Quando nascono i nostri figli il pensiero va subito al Dopo di noi - sottolinea Rossi -. Da qui nasce il nostro impegno e quello della nuova associazione nel costruire piani di vita personalizzati tra casa e lavoro, garantendo anche protezione legale e patrimoniale e servizi di assistenza e cura». In videocollegamento è intervenuta anche la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha elogiato il sistema Brescia definendo la nuova ets «un modello di partecipazione da valorizzare a livello nazionale».
Apprezzamenti sono arrivati dalla sindaca Laura Castelletti e dall’on. Fabrizio Benzoni. L’assessora regionale al Lavoro Simona Tironi ha ribadito il ruolo centrale dell’occupazione: «L’inserimento dei ragazzi fragili non deve essere visto come un adempimento burocratico ma come una risorsa per le aziende». Attraverso il Fondo regionale disabili sono state avviate al lavoro 3.504 persone. «Al 31 dicembre 2024 il salvadanaio lombardo delle sanzioni alle aziende inadempienti ha raggiunto 82 milioni di euro: il mio sogno è azzerarlo, perché significherebbe che ogni persona ha trovato il suo posto».
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