Ondate di caldo sui cantieri a Brescia: previsto un peggioramento

Il caldo e l’afa non hanno ancora raggiunto i picchi previsti per i prossimi giorni. Non è stato necessario: nelle ultime 48 ore hanno comunque lasciato un segno pesantissimo nei cantieri disseminati nella provincia. E la probabilità che la prossima settimana colpiscano in modo ancora più duro è elevatissima.
I rischi
La combinazione diabolica tra il blocco dell’impianto di areazione del tunnel nel quale stanno lavorando e le temperature più che sostenute di questi giorni ieri è stata la causa di un malore collettivo nel cantiere Tav di Desenzano. Di colpo l’aria ha smesso di circolare nella galleria, la temperatura si è impennata e i vapori al suo interno hanno saturato l’atmosfera. A subirne le conseguenze peggiori quattro operai, tra i 19 e 47 anni. I quattro sono riusciti a farsi soccorrere.

Sono apparsi da subito in condizioni non gravi, ma sono stati comunque portati in ospedale per compiere opportuni accertamenti. In cantiere sono arrivati anche i tecnici di Ats per verificare le possibili cause dei malori accusati dai quattro e stabilire, nel caso, come ovviare alla situazione perché le opere possano riprendere in sicurezza.
Peggioramento
Quello di Desenzano è stato il più eclatante dei casi. Di sicuro non l’unico. Le temperature hanno senza dubbio provocato più di un fastidio ai tantissimi lavoratori impegnati nei cantieri edili, stradali, ma anche nei numerosi stabilimenti in cui al caldo atmosferico si deve aggiungere quello ambientale, provocato dalle stesse lavorazioni. Previsioni alla mano nei giorni a venire sarà anche peggio. Il rischio è destinato a crescere insieme alla colonnina di mercurio. Cresce il rischio di un malore diretto sul posto di lavoro, ma anche il rischio di un malore differito, ma comunque provocato dallo stress accumulato per la prolungata esposizione a condizioni meteo estreme e che può manifestarsi anche durante la fase del riposo.

Situazione, quest’ultima, della quale potrebbe essere rimasto vittima Ferdinando De Boni, 54enne trevigiano, operaio specializzato di un’azienda di Padova, trovato senza vita nella sua stanza d’albergo ieri mattina a Castelletto di Leno.
L’uomo, arrivato in provincia di Brescia per la manutenzione di una macchina per il taglio delle lamiere, nel primo pomeriggio di giovedì aveva lasciato l’azienda presso la quale era stato inviato in seguito ad un malore e se ne era tornato in camera, in cerca di riposo. Contattato in serata dal datore di lavoro, De Boni aveva detto di sentirsi meglio. Ieri mattina il 54enne però non si è presentato al lavoro. Insospettiti dalla sua assenza, i colleghi lo hanno cercato in albergo e l’hanno trovato. Era nel letto, stroncato da un infarto.
Possibili soluzioni
I sindacati sono in allerta. Chiedono alle aziende e ai lavoratori di utilizzare gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione: a partire dalla cassa integrazione per eventi atmosferici, disciplinata dal decreto legge del 15 maggio 2024 di recente convertito. La norma stabilisce che il datore di lavoro possa ricorrere a strumenti di integrazione salariale qualora le condizioni climatiche siano incompatibili con il lavoro.
«È una soluzione efficace - ci ha detto Ibrahima Niane, segretario regionale della Fillea Cgil - e non impatta pesantemente sulla busta paga. Aziende e lavoratori dovrebbero accordarsi per anticipare l’inizio della giornata lavorativa e non protrarla oltre le 13, attivando la cassa integrazione per le ore che mancano a completamento del turno. La salute è il bene più prezioso».
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