La barista: «Costretta a cambiare lavoro per non incrociare il mio stalker»
L’ultimo episodio, almeno per ora, è accaduto lunedì sera. Quattro volanti della Polizia erano ferme davanti alla gelateria in cui lavora. In tanti hanno pensato a una rapina oppure a una rissa. Invece era la richiesta di aiuto di una ragazza, vittima di uno stalker che non ha mai visto se non ai tavolini della gelateria. Una giovane donna che da quasi due anni ha timore di andare al lavoro e che ora, disperata, ha annunciato alla titolare del locale la sua decisione di licenziarsi. «Ho presentato denuncia, ma la Polizia mi ha detto che non succederà nulla e quindi ho perso la speranza, non posso avere paura al lavoro».
La vicenda
Tutto inizia nell’ottobre del 2022 all’interno della gelateria Bedussi di via Crocifissa di Rosa in città. «Nel tardo pomeriggio entra un ragazzo, ordina una birra e si siede a un tavolino a berla. Cerca di attaccare bottone ma io non gli ho dato corda. Lui ha cominciato a urlare e insultare. Dopo che ha pagato è uscito sul marciapiede e si è messo a prendere a pugni le vetrate del locale».
Non è stato purtroppo un episodio isolato. È Patrizia Bedussi, titolare della gelateria, a raccontare alcuni degli episodi: «A volte è molto gentile, entra nel locale, chiede se la ragazza è al lavoro. Se non c’è si piazza a un tavolino e la aspetta per ore. Oppure sta sul marciapiede o ancora davanti agli altri negozi della via. Ogni tanto ha degli scatti d’ira. Lancia lattine di birra, prende a pugni le vetrate». Passano le settimane e la situazione non cambia.
«In quel periodo avevamo le magliette con il nome, così ha saputo come mi chiamo – racconta ancora la ragazza – e mi sono decisa a fare denuncia. Sono andata in Questura e ho raccontato la mia storia. Mentre ero in sala d’attesa, era la primavera del 2023, un poliziotto mi ha chiesto se ero sicura di quello che stavo facendo, perché era una cosa molto grave e mi ha detto di andare a casa a pensarci una notte».
La barista non si arrende, torna il giorno successivo e, su consiglio del personale della Questura, chiede che il suo stalker venga ammonito. Anche la titolare del locale si muove: «È un ragazzo del quartiere, abbiamo saputo che ha qualche problema di tipo psichiatrico. Una volta è venuto in gelateria accompagnato dai suoi educatori e dagli assistenti sociali. Ho raccontato anche a loro quello che succede».
La persecuzione
«Mi sembra impossibile ma quel ragazzo, nonostante i problemi, abbia la patente e purtroppo usa anche la macchina». Gli altri dipendenti di Bedussi raccontano che quando vuol far sapere che è in zona comincia a passare a velocità folle davanti al locale, nella corsia degli autobus sfiorando i pedoni.
Patrizia Bedussi racconta che «dopo che aveva saputo dell’ammonimento del Questore la madre del ragazzo mi ha chiamata, mi ha detto che il ragazzo ha dei problemi e avrei dovuto avvisarla prima e che lei non può farlo seguire ogni volta che esce di casa. Sono rimasta senza parole. Mi dispiace per questa famiglia che vive una situazione così difficile ma io non posso permettere che le mie ragazze siano vittime di stalking». Perché, ormai, di questo si tratta. «Per non incontrarlo ho chiesto di cambiare turni, ma lui riusciva sempre a capire quando ero al lavoro», spiega ancora la ragazza. Poi un’altra sorpresa. «Mi hanno chiamata dalla Questura e mi hanno fatto ritirare la richiesta di ammonimento».
La denuncia
La situazione non è migliorata e l’altra sera un nuovo episodio. «Faceva ancora il matto con la macchina, c’erano tanti clienti che si sono spaventati e ho chiamato il 112. Quando le pattuglie sono arrivate lui si era allontanato e mi hanno accompagnato in Questura. Questa volta non mi hanno rimandato a casa ma hanno preso subito la mia denuncia».
La cosa non è finita però. «Mentre io ero dalla Polizia è tornato qui e ha detto alle mie colleghe che per lui la Polizia non basta, che non ho idea contro chi mi sono messa e che la pagheremo cara». E purtroppo «dopo che la Polizia mi ha detto che non succederà nulla sono sconfortata, ho annunciato che presenterò le dimissioni, non ce la faccio più».
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