Raffica di espulsioni, soggetti violenti nei Cpr o alla frontiera

La Questura ha illustrato i dati delle recenti operazioni di contrasto all'immigrazione clandestina
Un'auto della Polizia e un aereo per i rimpatri
Un'auto della Polizia e un aereo per i rimpatri
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La Questura ha reso noti i risultati degli ultimi controlli straordinari disposti dal questore Paolo Sartori contro immigrazione clandestina e criminalità diffusa. Due le vicende che spiccano per gravità.

I casi

A Manerbio i Carabinieri sono intervenuti dopo la chiamata d’aiuto di una ragazza che ha denunciato di essere stata aggredita. Fermato un 26enne indiano irregolare, con precedenti, accusato di violenza sessuale e tentata violenza privata: per lui è scattato il trattenimento al Cpr di Milano in attesa del rimpatrio.

A Brescia, invece, le Volanti hanno fermato un 39enne tunisino con una lunga serie di condanne alle spalle, tra cui violenza sessuale aggravata, maltrattamenti in famiglia e spaccio di stupefacenti: anche per lui è stato disposto il trasferimento al Cpr “Corelli” di Milano per l’espulsione.

I numeri

Complessivamente sono 15 gli stranieri irregolari con precedenti – per rapine, furti, stupefacenti, violenze e minacce – che, individuati dalle forze dell’ordine in città e provincia, sono stati accompagnati alla frontiera o trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio. Altri 36, pur senza precedenti penali, sono stati raggiunti da ordini di allontanamento: hanno sette giorni per lasciare l’Italia, pena l’espulsione coatta.

Parallelamente, l’Ufficio Immigrazione della Questura ha concluso verifiche mirate sulla regolarità dei titoli di soggiorno: 379 permessi sono stati revocati o negati, in quanto i titolari non risultavano più in possesso dei requisiti. Questi soggetti hanno ora 14 giorni per abbandonare il Paese, dopodiché verranno considerati clandestini a tutti gli effetti.

«L’obiettivo – ha commentato il questore Sartori – è prevenire che individui pregiudicati, privi di motivazioni lecite per restare, possano radicarsi sul territorio, minando la sicurezza e la civile convivenza. Vogliamo mantenere alto il livello di legalità e far percepire ai cittadini la vicinanza delle istituzioni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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