Una nuova Rsa al Villaggio Sereno: dopo anni si prepara il cantiere

Firmata la convenzione con Dieci Giornate srl. Tiboni: «Ciclabile, rondò e una collina verde»
Ruspe al lavoro: operai in campo in questi giorni per ripulire lo spazio - © www.giornaledibrescia.it
Ruspe al lavoro: operai in campo in questi giorni per ripulire lo spazio - © www.giornaledibrescia.it
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Al Villaggio Sereno c’è un punto esatto – tra l’asilo Gallo, la chiesa e il traffico che scorre verso via Flero – in cui per anni il tempo si è fermato. Dove avrebbe dovuto nascere un centro sportivo (una piscina, per la precisione) mai decollato, l’erba si è alzata di stagione in stagione, mentre la città cambiava tutt’attorno. Oggi, al posto di quella promessa incompiuta, torna a muoversi qualcosa: cartelli, recinzioni, carotaggi. Segnali visibili di un progetto che esce finalmente dai faldoni e si prepara a diventare reale: una nuova Rsa da 120 posti, con centro diurno, un’ala dedicata ai malati di Alzheimer, palestra e piscina fisioterapica. Un progetto, insomma, che porta nella zona sud un servizio atteso.

«In quello spazio - ricorda l’assessora all’Urbanistica, Michela Tiboni - avevano iniziato a realizzare un centro sportivo, rimasto però incompiuto per anni. Nel Pgt avevamo previsto una Rsa, il piano attuativo è stato approvato nel 2020. Poi sono arrivati la pandemia e una lunga trattativa sulle opere di urbanizzazione». Adesso quel passaggio è concluso: qualche settimana fa è stata firmata la convenzione che scandisce il gong alla tempistica dei cantieri. A guidare l’intervento è la società Dieci Giornate srl.

Come sarà

Chi passa in zona, da settimane, nota movimenti che prima non c’erano: le analisi ambientali del sito, i mezzi, la comparsa della cartellonistica di cantiere. Dietro a quei gesti tecnici c’è un disegno più grande, che prova a dare forma a un modello diverso di struttura residenziale per anziani: più flessibile, più distribuita, più attenta agli spazi.

La planimetria che «disegna» lo sviluppo dell’area - © www.giornaledibrescia.it
La planimetria che «disegna» lo sviluppo dell’area - © www.giornaledibrescia.it

La futura Rsa sarà organizzata in nuclei da 20 posti letto ciascuno, disposti su tre piani. Ma come sarà? A prevalere saranno la camere singola, che rappresenteranno l’80% del totale: più autonomia, più tranquillità per gli ospiti con disturbi comportamentali, meno promiscuità e più gestione sanitaria. Ogni stanza avrà servizi privati attrezzati e impianti autonomi di climatizzazione.

Il progetto complessivo tiene insieme più funzioni: il centro diurno Alzheimer (Cdai), che occuperà un piano dedicato; gli spazi per socialità e animazione; i locali per riabilitazione, ginnastica, culto, incontri e un piano interrato con palestra, piscina fisioterapica, ambulatori, cucina, magazzini e cappella. Una struttura sociosanitaria che - si legge nella relazione - «punta a mantenere il più possibile le autonomie residue degli ospiti, sostenendo al tempo stesso le famiglie che non possono farcela da sole».

Le opere

Accanto all’edificio, ruota tutto un sistema di opere pubbliche: la pista ciclabile, nuovi parcheggi (pertinenziali e pubblici), una rotonda che sostituirà il semaforo e - elemento non banale - una collinetta verde che farà da barriera fonoassorbente tra l’autostrada, la Rsa e l’asilo. Una cucitura ambientale che prova a mettere ordine nella porzione più rumorosa del quartiere.

Il parcheggio principale, sulla traversa bassa di via Flero, conterà 134 posti (cinque per disabili) e sarà vincolato a uso pubblico. Un secondo posteggio, verso nord, «allontanerà il traffico» dagli edifici storici e migliorerà la visibilità dell’incrocio, con un sistema di senso unico in uscita. Entrambi saranno asfaltati, illuminati e dotati di pozzi perdenti per la gestione delle acque meteoriche.

L’architettura ha scelto un profilo basso: niente volumi fuori scala, niente modernismi invasivi. Prospetti lineari, richiami alla tradizione locale, collegamenti vetrati tra i corpi di fabbrica per alleggerire l’impatto visivo, quasi a riprodurre la logica della «palazzina».

Il Villaggio Sereno, quartiere che vive da sempre una certa tensione tra residenzialità tranquilla e grandi assi di traffico attorno, si prepara così a ospitare un nuovo presidio sociosanitario. Un tassello che cambia il volto dell’area e assorbe una domanda reale: posti letto, assistenza, servizi diurni. Dopo anni di silenzio, promesse e revisioni, la scena - finalmente - si muove. E questa volta il finale non dovrebbe essere destinato a restare sulla carta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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