Botticino Sera, 20mila fiori per il nuovo logo del Giubileo
Una storia cominciata con un Giubileo del 2000 che oggi non solo continua toccando il quarto di secolo, ma si rinnova con un segno analogo a quello da cui tutto è partito. È il Giubileo 2025 il soggetto della nuova opera del Gruppo Fiori del Centro studi Sant’Arcangelo Tadini di Botticino evocato mediante il suo logo con 20mila fiori in gomma eva modellati dalle mani pazienti di una dozzina di persone.
Il lavoro
Trattenuti da altrettanti spilli a una base di polistirolo, questi vanno componendo su un pannello di 2.5 metri per 2.5 quella che è l’immagine simbolo dell'Anno Santo in corso, con i Peregrinantes in Spem, i pellegrini di speranza provenienti dai quattro angoli della terra in cammino, l’uno abbracciato all’altro. Tra le onde metafora di acque da attraversare non sempre tranquille, ma nelle quali la Croce che apre la strada si fa àncora, e quindi speranza.
«Nel 2000 – ripercorrono la strada compiuta quelle che ormai tutti identificano come le signore dei fiori – in occasione del Giubileo decidemmo di riprodurne il logo, e da lì poi tutto ha avuto il via, la nostra storia, il nostro gruppo».
Negli anni sono stati vari i lavori proposti, da quello per la visita del Santo Padre Benedetto XVI, a quelli per anniversari, feste alpine, Settimane Tadiniane, solo per citarne alcuni, fino a quello dello scorso anno, «una faticaccia»: 108mila fiori a tratteggiare, su sei pannelli, la storia di Sant’Arcangelo Tadini. «Poi abbiamo preso fiato e ci siamo concentrate su questo, arrivato a compimento in poco più di tre mesi».
Le signore dei fiori, ritrovandosi due pomeriggi a settimana e portando le fatiche a casa all’occorrenza, sono partite dall’ingrandimento fotografico del soggetto da modellare e poi hanno cominciato a sagomare i tanti boccioli, ricavandoli da oltre 200 fogli di fommy, per andare quindi a posizionarli sul pannello uno ad uno (alcuni sono costituiti da un doppio fiore). E dal Venerdì Santo l’opera fa bella mostra sulla porta d’ingresso della basilica minore di Sera, lì dove aveva trovato posto anche quanto fatto in occasione della visita del Papa.
«Le persone la apprezzano, si complimentano con noi. Chi ci ha visto lavorare nei mesi scorsi è rimasto stupito della resa in loco, il che fa sicuramente piacere» dicono. E l’operato non si è esaurito: «Adesso stiamo preparando i fiori per la Settimana Tadiniana, ne abbiamo già fatti parecchi, ai quali aggiungeremo qualche segno particolare per quei giorni».
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