Brescia accoglie quattro diaconi permanenti nell’anno senza nuovi preti

Ieri in cattedrale la solenne celebrazione di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada. Nella nostra Diocesi sono 74 in totale
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada
    La cerimonia di ordinazione presieduta dal vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

I diaconi sono «persone degne che meritano onore», ecco il loro ritratto secondo il vescovo Pierantonio Tremolada: sinceri nel parlare, controllati e capaci nel governare se stessi, non avidi di guadagni, con la coscienza sempre pura. Nell’anno in cui nessun prete novello è arrivato a rimpolpare il clero bresciano, la nostra Chiesa trova la forza per guardare al futuro con fiducia grazie all’impegno di quattro nuovi diaconi permanenti; ieri in cattedrale la solenne celebrazione di ordinazione presieduta dal vescovo.

«Servi premurosi»

Per usare le parole, chiare ed efficaci, di papa Francesco non sono «mezzi preti», o «preti di second’ordine», e neppure «chierichietti di lusso». Per Bergoglio i diaconi permanenti «sono servi premurosi che si danno da fare perché nessuno sia escluso e l’amore del Signore tocchi concretamente la vita della gente». Il gruppo bresciano di «servi premurosi» da ieri è cresciuto con quattro nuovi ingressi (lo scorso anno erano stati cinque). Nella nostra Diocesi sono 74 i diaconi permanenti, si sono aggiunti: Francesco Auriemma, Vittorio Bordiga, Ivan Cappelli e Claudio Franzoni.

Come indicato dalla Conferenza episcopale italiana, tra i loro vari compiti, «sono dispensatori della carità», spesso quindi operano nelle Caritas diocesane aiutando quindi i più bisognosi. La casa Sant’Efrem, in via Benacense a Brescia, è il luogo di formazione dei diaconi permanenti; ogni lunedì sera l’incontro al quale possono partecipare anche le loro famiglie.

Il diaconato ha le sue radici negli Atti degli apostoli, ma è una figura che poi nei secoli si è persa. Servirà il Concilio Vaticano II, e Paolo VI, perché il diacono venga riscoperto. E proprio Brescia, terra di Giovanni Battista Montini, è stata la prima in Lombardia a ordinare, dopo secoli, i diaconi permanenti nel 1981/1982. Il Concilio Vaticano II ha indicato le funzioni esprimendosi a favore del conferimento «a uomini di più matura età anche viventi nel matrimonio», se celibi dopo l’ordinazione non ci si può invece sposare.

Biografie

Ecco chi sono i nuovi diaconi permanenti: Francesco Auriemma, celibe, è originario dell’unità pastorale di Toscolano Maderno. Insegnante di religione, in passato ha lavorato presso aziende nell’ambito della depurazione industriale; Vittorio Bordiga, originario di Ospitaletto, ha 54 anni ed è celibe. Ingegnere meccanico, lavora come tecnico commerciale per una multinazionale nel settore dei trattamenti termici degli acciai. Questa attività lo porta a trasferte in Italia e in Europa; Ivan Cappelli, classe 1963 e artigiano, è originario della parrocchia di Gussago. Sposato con Maria Susi dal 1989, ha due figli: Matteo di 33 anni e Alessio di 32; Claudio Franzoni ha 47 anni ed è sposato con Cristina dal 2005. Ha due figli: Sofia di 17 anni e Giovanni di 14 anni. Originario della Parrocchia cittadina della Volta Bresciana nella periferia sud di Brescia, è un pedagogista e lavora presso la Cooperativa Sociale La Mongolfiera che si occupa di progetti e servizi per persone con disabilità.

Papa Bergoglio ha detto anche che non si stupirebbe certo nel vedere una parrocchia affidata ad un diacono permanente, una figura quindi che acquisirà certamente sempre maggiore impegno nella Chiesa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Domenica

Rubriche, commenti, approfondimenti e idee da leggere con calma, quando e dove vuoi.