Bracconaggio, crescono i casi a Brescia: 67 persone denunciate
S’intensifica il fenomeno del bracconaggio in provincia di Brescia. Il bilancio al 15 ottobre dei Carabinieri forestali racconta di 67 soggetti denunciati e del sequestro di 903 uccelli abbattuti e 264 esemplari vivi catturati illegalmente, 582 dispositivi di cattura illegale, 106 reti da uccellagione, 46 armi, 2286 munizioni e un chilo di polvere da sparo.
Gli strumenti illegali maggiormente utilizzati dai bracconieri sono i richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, reti da uccellagione, gabbie-trappola o, nei casi peggiori, archetti e trappole metalliche in grado di imprimere gravi sofferenze alla fauna, lasciata viva e agonizzante per ore.
In provincia
In Franciacorta tre soggetti sono stati colti in flagranza di reato per due volte e deferiti, a distanza di pochi giorni, mentre utilizzavano richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e abbattevano specie protette e particolarmente protette.
Sono stati inoltre individuati due siti di cattura: uno in Valcamonica con 36 trappole di tipo «archetto», e uno in Valtrompia con 106 trappole a tagliola note come «sep» e cinque trappole a scatto con rete «prodine», poste sotto sequestro insieme agli esemplari morti ritrovati all’interno delle trappole.
Le accuse
Le persone identificate dovranno rispondere a vario titolo per i reati di furto aggravato di fauna selvatica, maltrattamento e uccisione di animali, detenzione non consentita di specie protette e particolarmente protette, uccellagione, esercizio della caccia con mezzi vietati, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni.
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