Botticino, gli studenti della Laba progettano il futuro delle cave

Nadia Lonati
Inaugurata sotto il porticato del Municipio la mostra con i lavori per la riqualificazione
Gli studenti della Laba a Botticino © www.giornaledibrescia.it
Gli studenti della Laba a Botticino © www.giornaledibrescia.it
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«Le nostre cave sono sempre vive ed è importante pensare a una vita oltre le bancate esaurite, a nuovi spazi di diffusione culturale». È un percorso che fa di un potenziale vuoto pienezza, quello che ha coinvolto gli studenti del secondo anno del biennio magistrale di Interior&Green Design della Laba di Brescia e che, concentrato sulla riqualificazione delle cave di Botticino, ieri, sotto il porticato del municipio del comune dell’Hinterland, ha visto l’inaugurazione dell’esposizione con le loro ideazioni.

Il lavoro

«Studentesse e studenti del corso di Land Design – ha chiarito la professoressa Lorena De Agostini – divisi in gruppi hanno sviluppato dei progetti di parco all’interno della cava, declinando ciascun lavoro su specifiche tematiche, dall’aspetto artistico a quello sportivo, passando per la riscoperta dei suoni della cava, e approfondendo anche il punto di vista botanico dei luoghi». Otto gli studi presentati e riportati su totem che anche la cittadinanza potrà consultare fino al 15 giugno prossimo, che puntano «non a stravolgimenti ma ad accorgimenti, non a snaturare, ma a preservare i luoghi», come hanno più volte precisato gli allievi e gli architetti Andrea Caspoli, che li ha affiancati per un workshop, e Maurizio Bettinzoli coordinatore del Museo del Marmo Botticino.

I progetti

Già, perché quanto ipotizzato si pone in continuità con il marmo, il museo, la natura attorno, e storia e cultura locali. Da «Soundstone», che valorizza la pietra anche come amplificatore di suono, a «Marm’art» con woodbox atelier e aree espositive, dal percorso sensoriale «Lithos Hub» allo sportivo «Braclimb», con carrucole e pareti di arrampicata, passando per «Doubleview», incentrato sull’osservazione, «The circle», per momenti di relax, «Kymà», elaborato attorno al concetto di convivialità, e «Katharsis», che nasce dalla suggestione dei suoni della cava a mezzi fermi, tutti sviluppano percorsi interessanti. Che partono dalla locomotiva e vanno a salire verso il bacino marmifero, panoramici ed emozionali, con passerelle spazi gioco e riposo, aree che esaltano i suoni, altre adibite a laboratori artistici ed esposizioni. Con attenzione alla sostenibilità ambientale nei materiali e nelle strutture, tutte disassemblabili e riciclabili.

«Le cave sono ambienti che mutano ogni giorno – ha commentato il sindaco Paolo Apostoli –, per Botticino patrimonio storico, culturale, artistico, ma anche economico. Proprio perché sono sempre vive è importante pensare a una vita oltre le bancate esaurite. Già oggi sappiamo che ci saranno aree dismesse, cicatrici della montagna, che come quelle dei nostri corpi, possono continuare a parlarci».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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