Bosco di Sant’Anna: nuove piante per il polmone verde della Badia
È uno dei polmoni verdi della città, molto frequentato dai bresciani. Necessitava di essere messo in sicurezza dopo che parte delle querce e degli olmi erano morti per il caldo delle ultime estati o a causa della malattia causata da un fungo. La Loggia ha messo così in campo interventi, concordati con la Regione e i Carabinieri forestali per garantire una frequentazione sicura del Bosco di Sant’Anna, alla Badia, all’interno del Parco delle Colline.
Gli interventi
Sono state quindi tagliate 200 piante morte e quindi pericolose per il rischio di caduta parziale o totale e messe a dimora nuove 620 su quattromila e trecento metri quadrati. «È un luogo prossimo alla città e molto frequentato – ricorda l’assessora comunale all’Ambiente, Camilla Bianchi – . Siamo alle porte di Brescia ma comunque in mezzo alla natura. Come Amministrazione poniamo grande attenzione alle aree boscate».
Per l’intervento sono stati investiti circa 40mila euro. «La finalità principale era la messa in sicurezza del bosco, composto prevalentemente da querce e olmi – spiega Graziano Lazzaroni, dirigente del Verde Urbano e Territoriale –. L’età particolarmente avanzata della maggior parte delle querce, duramente colpite dalle ultime estati calde e la diffusione della grafiosi dell’olmo, una malattia causata da un fungo per la quale non c’è cura se non isolare gli esemplari, ha portato nell’estate del 2024 a numerose morie con conseguente presenza, in più punti del bosco, di piante morte ma rimaste in piedi, pericolose per il possibile rischio di caduta parziale o totale di porzioni marcescenti».
Rimboschimento
Sono stati quindi tagliati 154 olmi e 38 querce, oltre ad altre latifoglie compromesse e in seguito, nelle radure aperte, è stato fatto l’intervento di rimboschimento con piantine forestali come rovere, cerro, frassino, carpino bianco ciliegio e arbusti quali il nocciolo, il corniolo, il viburno e il biancoscospino.
«Il Bosco di Sant’anna è antico, la maggior parte delle querce ha circa ottant’anni, ed è importante per la biodiversità – prosegue Lazzaroni – . Per questo abbiamo conservato alcune porzioni di fusto in piedi, totem, e grossi fusti a terra, anche per finalità didattiche oltre che di conservazione della biodiversità. Stiamo intervenendo con costanti irrigazioni».
Soddisfatto il Consiglio di quartiere della Badia per la cura di quello che gli abitanti della zona considerano un vero e proprio tesoro e meta di passeggiate. A questo proposito, la cura di un bene comune, come le aree verdi, è anche frutto dal senso civico di chi frequenta un luogo e deve rispettarlo. Danilo Scaramella del Coda (Centro Operativo di Difesa dell'Ambiente) che in accordo con l’assessorato dell’Ambiente gestisce i sentieri dell’Oltremella, fa notare che «il lunedì mattina purtroppo troviamo sempre rifiuti. Evitiamo di sporcare un luogo che è di tutti». Un’altra volontaria dice di essersi imbattuta «in un raduno di una ventina di uomini che facevano barbecue e avevano una scacciacani. Abbiamo trovato pure alcuni proiettili a terra».
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