Bollette «gonfiate per errore» da A2A: alle case Aler scatta lo sciopero

È una battaglia di principio quella che hanno intrapreso gli stoici residenti di via Carpaccio 27 (il condominio Aler già finito alle cronache per diverse mobilitazioni del comitato di cittadini) per mettersi alle spalle una questione irrisolta che si protrae dal 2015. È da allora che i condomini dello stabile hanno iniziato a ricevere da A2A Ciclo Idrico bollette più pesanti di alcune decine di euro. All’inizio nessuno ci faceva caso, poi qualche residente ha iniziato ad indagare riscontrando una difformità tra i consumi effettivi di acqua per ciascuna utenza e quelli presenti in fattura.
Niente risarcimento
«Dopo svariate telefonate a giugno scorso ci sono stati finalmente dei controlli – spiega Valter, uno dei residenti – e i tecnici hanno accertato che non c’era alcuna perdita». Quei metri cubi di acqua aggiuntivi addebitati ad ogni utenza erano in realtà i consumi di uno dei condomini che usufruiva della fornitura senza avere alcun contratto: per anni i suoi consumi erano così stati pagati dalle altre venti famiglie dello stabile.
«I tecnici hanno calcolato che dal 2015 ad oggi abbiamo pagato circa 2.100 metri cubi di acqua riferibili a quell’utenza, perlopiù calcolati al prezzo massimo di tre euro al metro cubo», continua Valter. Tutto risolto, dunque? «Macché – replica il battagliero comitato di via Carpaccio 27 –. A2A ha riconosciuto l’errore e ha promesso che saremo risarciti, ma solo quando l’utente moroso avrà pagato gli arretrati. Ma noi cosa c’entriamo? È un’ingiustizia».
La protesta
Ecco perché gli inquilini hanno deciso di non pagare più la fornitura idrica, fino a quando non arriveranno i rimborsi. Nonostante la vicenda sia stata chiarita, infatti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ultima bolletta per il periodo gennaio-ottobre, che contiene il medesimo ricarico di metri cubi riferibili all’unica utenza senza contratto. C’è chi si è ritrovato 20 metri cubi in più, chi 17, chi ancora 13. I più fortunati hanno un ricarico di 7 metri cubi. I residenti mostrano le rispettive fatture e ancora ricordano quando «anni fa improvvisamente aumentarono. Lì per lì molti di noi ci fecero caso».
Non è solo una questione di giustizia, comunque. Nei dieci anni di bollette «gonfiate» le circa venti famiglie hanno pagato una cifra non dovuta che potrebbe essere superiore a 5mila euro. «E per famiglie con una modesta situazione economica, che vivono in alloggi Aler e che quando fanno la spesa al supermercato fanno i conti anche con le monete quelle centinaia di euro contano», precisa Umberto Gobbi di «Diritti per tutti».
E allora ecco la nuova protesta: «Sospenderemo il pagamento dell’acqua fino a quando non toglieranno gli aumenti». E lo stesso Gobbi, da anni vicino al comitato di San Polo che negli ultimi anni ha avviato una massiccia mobilitazione tra gli inquilini degli alloggi popolari in città, aggiunge: «E non provino a staccare le utenze, altrimenti la protesta sarà molto più dura».
L’azienda
Da A2A fanno sapere che «analizzeremo nel dettaglio la situazione tenendo conto delle disposizioni in materia dettate dalle autorità di regolazione quali Arera e Ato, dalle quali la società non può esimersi, e degli interessi degli utenti». Ma la multiutility si dice anche disponibile ad incontrare gli inquilini per trovare una soluzione appena dopo le festività natalizie.
Una buona notizia per gli inquilini di via Carpaccio, che grazie alla propria intraprendenza hanno già ottenuto la possibilità di ristrutturare il vecchio condominio.
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