CronacaBassa

Bimbo di 4 anni cade in piscina, è gravissimo: indagano i Carabinieri

L’incidente è accaduto nel pomeriggio di venerdì a Castrezzato in provincia di Brescia, in un parco acquatico
Cade in piscina, bimbo gravissimo
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Sono disperate le condizioni di un bambino di quattro anni caduto in piscina senza che nessuno se ne accorgesse. È accaduto in un parco acquatico a Castrezzato, in provincia di Brescia, dove il bambino, residente in un paese vicino, era con i genitori.

La ricostruzione

Sarebbe sfuggito al controllo del padre che, quando ha visto il corpicino del figlio galleggiare esanime in acqua, si è precipitato a recuperarlo. Quanto sia rimasto in piscina non è al momento ancora chiaro, ma i medici intervenuti si sono immediatamente accorti della gravità del caso e hanno disposto il trasferimento del bambino in elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione pediatrica dove ora lotta tra la vita e la morte.

Nelle prossime ore i carabinieri sentiranno i bagnini del parco acquatico, gestito da una società privata, così come i genitori del bambino, in stato di choc per quanto accaduto.

Gli incidenti in Italia

Per il secondo rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, ogni anno in Italia muoiono circa 330 persone per annegamento, la metà dei quali non ha ancora compiuto 12 anni. Si tratta di circa 41 decessi ogni anno che riguardano bambini o ragazzi adolescenti, con i maschi che rappresentano ben l'81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica. I casi aumentano con l’aumentare dell’età, anche se non in maniera lineare (la fascia di età 1-4 anni presenta più casi di quella 5-9 anni), fino agli adolescenti. E una delle cause più comuni di annegamento infantile è la mancata o inadeguata supervisione da parte degli adulti.

«L’acqua – spiega Vincenzo Ferrara, che ha curato il rapporto – anche quando è una pozza d’acqua o uno stagno, esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino». «Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale», dunque, «per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi», afferma Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità. Un’occasione per lanciare, insieme a 9 regioni – Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia – un video con i consigli per i genitori che «in molti casi commettono errori nella sorveglianza basandosi su false convinzioni».

I consigli per prevenire l’annegamento

Tra i principali consigli per prevenire gli annegamenti, quello di immergersi in acque sorvegliate; di evitare di farlo in caso di mare mosso; di seguire le indicazioni dei sorveglianti; di educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli; di non tuffarsi in acqua repentinamente dopo aver mangiato o un’esposizione prolungata al sole; di tuffarsi dalle scogliere solo in acque di profondità adeguata».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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