Bimba di 3 anni ferita: il colpo di pistola l’ha raggiunta alla testa

L’ingresso a Gardone Valtrompia con il ponte antico alla destra illuminato sul Mella da luci radenti ricorda l’atmosfera agreste di un presepe. Tuttavia i lampeggianti dei carabinieri accesi in paese riportano in un amen alla cruda realtà.
Al racconto di un terribile fatto di cronaca: una bimba di tre anni raggiunta accidentalmente da un colpo di pistola di grosso calibro alla testa. Di una creatura che ieri mattina saltellava in casa e che ora versa in gravissime condizioni con i medici degli Ospedali Riuniti di Bergamo che cercano di strapparla alla morte. Una sorte terribile, scritta dal proiettile esploso da una pistola calibro 9x21 regolarmente denunciata e detenuta dal padre.
Le lacrime si sprecano a margine della casa della famiglia. All’ingresso della sala della grande casa un ricco albero di Natale con un grande cuore dorato al centro. Un simbolo di letizia e leggerezza in quella abitazione divenuta in un attimo la scena di un terribile, inimmaginabile incidente.
La ricostruzione
I fatti si succedono da poco dopo le 15. La piccola si sarebbe impossessata della pistola semiautomatica. L’arma sarebbe stata presa dalla bimba da un mobile nella camera da letto dei genitori. In breve la situazione sarebbe impazzita. In quello che si presume un inconsapevole gioco, avrebbe maneggiato la pistola sino a quando una pressione sul grilletto avrebbe liberato il percussore che ha provocato lo sparo.
Non è per ora dato sapere se con la bambina ci fosse qualcun altro presente, a cominciare dalla sorellina poco più grande di lei.
Tutto si sarebbe svolto nella stanza al primo piano. Un locale dove ieri per tutto il pomeriggio e sino a notte fonda la luce è sempre rimasta accesa, tra i flash dei tecnici della Sezione Investigazioni scientifiche dei Carabinieri.
Domande aperte
Il solo dato certo è il ferimento alla testa della piccola. Terribile, tanto da lasciarla in coma e imporne un immediato intervento chirurgico. Tutto il resto si regge su domande a cui gli inquirenti - i carabinieri della Compagnia di Gardone Val Trompia - dovranno dare risposte. Perché l’arma non era custodita? Chi l’ha caricata? Come può aver fatto una bimba così piccola a togliere l’eventuale sicura, armare il cane e sparare?
Tutti interrogativi per ora apparentemente senza replica certa. Saranno le indagini delle «tute bianche» della Scientifica dell’Arma a cercare di dipanare la matassa degli interrogativi. Innanzitutto gli accertamenti dovranno essere rivolti a stabilire chi effettivamente abbia sparato con l’esecuzione di esami mirati (il cosiddetto Stub). Si cercheranno i residui di polvere da sparo. Le particelle rilasciate dello sparo su mani e abiti potrebbero infatti concorrere a dare le prime risposte e orientare le ipotesi investigative. Così come la traiettoria del proiettile sino al punto d’impatto sull’intonaco della stanza potrebbe fornire qualche elemento di certezza.
Sullo sfondo restano le ore di attesa e di preghiera per le sorti della piccola che l’intera comunità di Gardone sta vivendo. Ieri la bimba ha subìto un delicato intervento per ridurre le lesioni alla testa. La sua sorte è dunque appesa ad un flebile filo di speranza. Con lei a Bergamo la madre. Il padre è rimasto a disposizione dei Carabinieri per gli adempimenti obbligatori. Il cuore spezzato dal dolore, l’animo diviso tra il timore e la speranza.
Il dolore
«È un inizio dell’anno che rappresenta un trauma per la nostra comunità e che insieme cercheremo di superare - ha detto ieri il sindaco Giuliano Brunori -. Questi fatti che coinvolgono i nostri bambini ci sconvolgono dal profondo e ci impongono delle precise riflessioni sulla nostra responsabilità di genitori e, nel mio caso, di nonni. Ma ora è solo il tempo dell’attesa e della preghiera».
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