«Ben-essere», il progetto a sostegno delle fragilità dei giovani
È passato quasi un anno dall’inaugurazione del Centro polifunzionale dell’età evolutiva che ha sede nel quartiere di San Polo Case in città. La struttura è nata per ospitare servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza ed è gestito da Fraternità Giovani.
Le iniziative del Centro
All’interno della nuova sede si trovano il centro diurno «Raggio di Sole» (accreditato da Regione) che ospita minori dai 12 ai 18 anni con patologie neuropsichiatriche, e il centro diurno educativo (accreditato dal Comune) «Piccole Pesti» per bambini con disturbi del neurosviluppo dai 6 agli 11 anni. Durante questi mesi però nella struttura è successo anche altro: si avvia alla conclusione, infatti, il progetto «Ben-essere per un futuro più sereno», individuato da Cesvi come proposta di qualità e di sostenibilità, inserito nel programma Formula e sostenuto da Intesa Sanpaolo.
«Selezioniamo organizzazioni di medie dimensioni con già esperienza nel loro campo d’azione – ha detto Alberto Berenghi, Head of national programmes unit Cesvi – e questo tipo di progetto rientrava negli ambiti di intervento di Formula. Il progetto dimostrava compatibilità e valore. L’abbiamo scelto proprio per le competenze espresse, per la qualità offerta e perché ha basi per una sostenibilità futura».
Gratuitamente
Il progetto, che ha accolto 55 ragazzi e ragazze, si avvia, infatti, alla fase di conclusione. «Grazie al For Founding di Banca Intesa abbiamo potuto contare su oltre 100mila euro che hanno permesso a questi ragazzi e alle loro famiglie di usufruire gratuitamente del servizio – ha detto la presidente di Fraternità Giovani, Laura Rocco –. Sappiamo però che altre realtà sono interessate a sostenerci, speriamo quindi di trovare altri fondi per continuare ad erogare questo servizio gratuitamente o a costi contenuti».
Le condizioni dei giovani
Ben-Essere ha offerto sostegno alle fragilità psico-emotive di minorenni dai 10 ai 18 anni, favorendo la presa in carico dei giovani nei passaggi evolutivi più a rischio. «I nostri giovani hanno grandi fragilità – ha concluso la presidente –, stanno male emotivamente, psichicamente, faticano a relazionarsi. C’è chi sta male emotivamente e ha agiti anche autolesivi, o ragazzi che si ritirano e faticano ad uscire di casa anche per andare a scuola. Abbiamo risposto fornendo educatori, neuropsichiatri infantili, arteterapeuti, tecnici della riabilitazione psichiatrica che con loro hanno fatto attività terapeutiche e li hanno ascoltati. Hanno svolto anche attività educative come l’arteterapia o la video game therapy».
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