Barilla vince (per ora) la guerra dei biscotti: «Pan di Stelle sì, Maramao no»

La battaglia sugli scaffali è tra «Abbracci» e «Amiconi». Tra «Pan di Stelle» e «Maramao». Ma anche tra «Gocciole» e «Gocciotti». Prodotti simili, ma diversi. Che hanno dato vita ad una guerra dei biscotti iniziata l’estate scorsa e risolta, per ora, dal giudice Davide Scaffidi della sezione del tribunale di Brescia specializzata in materia di impresa, che ha firmato un’ordinanza di undici pagine dando ragione a Barilla e torto alla perigina Tedesco srl e alla bergamasca Sapori Artigianali srl. Ad oggi i «Pan di Stelle» - con cioccolato e stelline di panna - hanno la meglio sui «meno noti» Maramao.
Contraffazione
Questione di «elevato grado di confondibilità» di forme e packaging dei biscotti ha stabilito il tribunale. Ravvisando «il fumus della contraffazione». Barilla aveva chiesto di far togliere dal mercato dieci prodotti realizzati da Tedesco e distribuiti da Sapori artigianali a marchio «Il Borgo del Biscotto».
I giudici hanno vietato alle due aziende la produzione e la commercializzazione di tre biscotti: «Gocciolotti», «Maramao» e «Amiconi» ritenuti copie di «Gocciole», «Pan di Stelle» e «Abbracci», i cui marchi di forma sono registrati e di proprietà di Barilla. «L’interferenza è suscettibile di arrecare un pregiudizio alla titolare del marchio in termini di svilimento dello stesso, in particolare laddove si consideri che i prodotti oggetto della contraffazione sono venduti a prezzi inferiore» si legge nell’ordinanza.
Le tre tipologie di biscotti «contraffatti» che ancora sono sugli scaffali dei supermercati potranno rimanere in vendita fino ad esaurimento scorte, ma dal cinque febbraio la produzione dovrà essere bloccata.
L’ordinanza
Il tribunale «fissa una penale di 15 euro per ogni confezione di biscotti che venga prodotta o commercializzata in violazione dell’ordinanza e una penale di 5mila euro per ogni giorno di ritardo dell’attuazione del provvedimento». Ma c’è di più. Le due aziende che hanno perso il braccio di ferro davanti alla giustizia bresciana sono anche obbligate a cambiare le confezioni di sei altri biscotti troppo simili a quelle utilizzate dalla ricorrente.
«La forte somiglianza del packaging di Tedesco con quello di Barilla - si legge - non produce un effetto confusorio, ma si rivela funzionale ad attirare più facilmente l’attenzione del consumatore sui biscotti a marchio “Il Borgo del Biscotto” proprio mediante il richiamo mnemonico dell’immagine che viene sfruttata indebitamente degli omologhi prodotti aventi marchio più noto, pubblicizzati a livello nazionale».
Si tratta del primo round però di questa battaglia tra concorrenti, dato che tanto Barilla quanto Tedesco srl e Sapori Artigianali srl hanno infatti impugnato l’ordinanza. I primi per ottenere un provvedimento ancora più pesante, mentre i secondi per chiederne l’annullamento.
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