Sequestrata banca clandestina cinese: flussi da migliaia di euro

Ufficialmente era un mini market, ma nella realtà agiva come una banca clandestina gestita da cinesi. È quanto scoperto dalla Guardia di Finanza, che ha messo sotto sequestro l’attività nella zona della Stazione a Brescia.
Sistema parallelo
Secondo gli inquirenti ai clienti veniva offerto «un sistema parallelo ed abusivo di servizi di pagamento, come trasferimenti di denaro ed operazioni di “money exchange”, al fine di consentire il cambio valuta da euro a renminbi (yen) e riciclando somme di provenienza illecita per centinaia di migliaia di euro». Sequestrati alla banca 78mila euro, tra cui 51mila che un cliente cinese stava versando.
All’estero
I gestori della banca ombra trattenevano per sé il 2,5% delle somme in denaro che i clienti consegnavano. Il denaro veniva poi trasferito su conti correnti esteri attraverso specifiche app cinesi. I flussi di denaro sarebbero avvenuti, quindi, al di fuori del circuito bancario ufficiale, sfuggendo ai previsti controlli antiriciclaggio.
La provenienza
Durante le indagini è emerso che parte del denaro versato era frutto di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, provenienti da due centri massaggi attivi nel capoluogo bresciano e sequestrati durante le attività di indagine. In due occasioni i riscontri effettuati dai finanzieri hanno portato al sequestro di oltre 180 mila euro, beni di lusso per un valore stimato di oltre 250 mila euro e ad un arresto in flagranza. Nel corso delle attività sono stati sequestrati all’interno del minimarket numerosi farmaci detenuti abusivamente per la vendita (tra cui psicofarmaci, antibiotici e medicinali per il diabete)
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