Avis, il presidente uscente: «Lascio un’associazione forte e ricca»

Otto anni da presidente, due mandati consecutivi con in mezzo una pandemia. Gabriele Pagliarini si appresta a concludere la sua esperienza alla guida dell’Avis provinciale di Brescia.
Presidente, qual è il suo bilancio di questi otto anni?
Sono molto soddisfatto, lasciamo un’Avis forte e ricca dal punto di vista associativo. Abbiamo garantito sempre l’autosufficienza di sangue intero e aumentato la raccolta di plasma, aperto una nuova unità di raccolta a Cunettone con cui, grazie all’Asst Garda, andremo a coprire la zona di Gavardo, Salò, della Valtenesi e di parte della Valsabbia. Abbiamo poi ristrutturato due sedi con il superbonus, Rodengo e Montichiari, e stiamo ristrutturando la sede provinciale di Brescia, con i lavori che dovranno concludersi entro il 2025. Abbiamo acquistato anche il diritto riscattato di superficie della sede provinciale dal Comune di Brescia. Abbiamo messo le basi per dare una continuità solida all’Avis provinciale.
Quali sono stati i momenti più difficili e quali invece le soddisfazioni?
Uno dei momenti più difficili è stata la pandemia. Abbiamo dovuto reinventarci per fare in modo di non far mancare il sangue. Da un primo momento di calo c’è stato un grande aumento di richiesta di sangue e abbiamo dovuto correre. La risposta dei nostri donatori in quel frangente è stata ampia e notevole perché si sentivano sicuri nelle nostre sedi. Ma abbiamo avuto anche tantissime soddisfazioni, come poter collaborare con le forze dell’ordine e con tutte le istituzioni sul territorio. Questo ci ha permesso, grazie all’Ufficio scolastico territoriale, di entrare nelle scuole col progetto «Piacere Avis». Infine con le parrocchie della Diocesi di Brescia siamo entrati nei Grest e nei Cre, organizzazioni per noi fondamentali per insegnare un corretto stile di vita.
A febbraio avevate lanciato un Sos per una carenza di sacche, l’emergenza è rientrata?
Alcuni gruppi hanno avuto una leggera carenza, abbiamo fatto i dovuti appelli e la risposta è stata importante. Siamo in fase di scorta ideale, comunque coperta. Siamo carenti di zero positivo e zero negativo, ma dobbiamo dire che la risposta dei nostri donatori è stata pronta e quindi piano piano stiamo ricreando le scorte.
Che consigli si sente di dare al suo successore?
Al prossimo presidente e Consiglio faccio un grosso in bocca al lupo: saranno sicuramente persone capaci e di cuore come tutte le persone di Avis. Dovranno cercare di mantenere alto il livello di Avis provinciale che è una delle più importanti per numeri, centri e qualità del lavoro.
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