Auditorium San Fedele verso il recupero conservativo

Nelle ultime settimane attorno alla Vecchia Pieve, conosciuta oggi come Auditorium San Fedele, si è rinnovata l’attenzione della comunità palazzolese. L’antico edificio, da secoli custode della memoria religiosa e culturale del territorio, mostra segni sempre più evidenti di degrado: coperture compromesse, cadute di intonaco e affreschi deteriorati rendono inevitabile un intervento strutturale. Per questo è stato illustrato il nuovo progetto di recupero, già valutato positivamente dalla Sovrintendenza.
Il piano, predisposto dall’architetto Stefano Barbò, prevede un investimento complessivo di 670mila euro, destinati al rifacimento delle coperture, al ripristino delle facciate maggiormente danneggiate e alla messa in sicurezza di tamburo, lanterne e campanile. La copertura lignea verrà rafforzata, mentre i coppi di recupero saranno posati su un sistema ventilato di nuova concezione. «Vogliamo preservare la continuità storica dell’edificio utilizzando metodi rispettosi della sua natura», ha spiegato l’architetto.
Sul fronte finanziario, la Parrocchia di Santa Maria Assunta può già contare su 170mila euro provenienti da fondi ministeriali e attende l’esito della richiesta presentata a un bando Cariplo, che potrebbe aggiungere ulteriori 150mila euro. Rimangono da coprire circa 320mila euro, una cifra che - come ha ricordato il parroco don Maurizio Funazzi - richiederà ancora una volta il sostegno dei cittadini: «Avrei voluto rimandare la richiesta d’aiuto, ma le condizioni della Pieve non consentono pause. Confidiamo nel senso di appartenenza della nostra comunità». La mobilitazione, tuttavia, è già iniziata. Lo Spazio Conad attiverà dal primo marzo una campagna dedicata, mentre le studentesse e gli studenti dell’Iis Falcone produrranno video e riprese con drone per documentare le fasi del restauro. Il Cacp metterà a disposizione alcune opere della propria collezione per favorire la raccolta fondi, affiancato da diversi artisti locali.
Al loro fianco si sono già aggiunte numerose realtà del territorio: l’Iis Einaudi di Chiari, la Fondazione Cicogna Rampana, ConTeSto Arte, il Coro «La Rocchetta», il gruppo Alpini, le cooperative Il Paese e Palazzolese, Il Club, il Circolo Fotografico, l’Archivio Fotografico Camossi ed Ekologia Italica. Per centralizzare le donazioni è stato inoltre attivato il portale palazzolosave.it, dove sono disponibili anche le informazioni relative alle agevolazioni fiscali previste per chi sceglierà di contribuire. «Come Amministrazione accogliamo con interesse questo restauro e ringraziamo la Parrocchia per l’impegno nel recupero di luogo simbolo della nostra storia e della nostra identità», ha dichiarato il sindaco Gianmarco Cossandi.
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