Attentato alla Polgai, Sorroche in aula: «Rifiuto questa farsa»

Non risponde alle domande. Ma legge una lunga dichiarazione spontanea e poi si alza e rinuncia a seguire il resto dell’udienza e anche le prossime. Juan Antonio Sorroche, l’anarchico spagnolo accusato dell’attentato alla scuola Polgai del dicembre 2015, non è e entrato nel merito delle questioni ma si è detto «una goccia nel mare, ma dalla parte giusta della Storia, nella lotta degli oppressi».
Le dichiarazioni
Sorroche ha ricordato di «essere stato condannato a 28 anni per una bomba che non ha ferito nessuno, contro la sede di un partito complice». Tra le considerazioni ha aggiunto: «Noi anarchici dagli anni ’70 indichiamo lo Stato come unico responsabile dello stragismo, Stato che ha fatto di tutto per restare impunito. Non vedo con quale legittimità questo Stato mi accusi di stragismo».
Concludendo l’anarchico, collegato in videoconferenza dal carcere, ha dichiarato: «Questo processo non mi rappresenta, rifiuto questa farsa e qualsiasi verdetto ne esca, sia di assoluzione sia di condanna. Per me il processo finisce qui, non vedrete più la mia faccia». E ha chiesto di tornare nella sua cella.
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