Alumni, i laureati dell’Unibs in visita a Iter e all’Unicri

L’associazione che raccoglie 1.250 ex studenti dell’ateneo cittadino in viaggio: mete il progetto di ricerca internazionale sulla fusione nucleare e l’istituto dell’Onu che monitora i trend della criminalità a livello globale
  • L'associazione Alumni in visita all'Unicri
    L'associazione Alumni in visita all'Unicri - © www.giornaledibrescia.it
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Per quanto un percorso accademico possa essere ricco e complesso, di Alma mater ce n’è una e una sola. È la prima università che si frequenta e, una volta stretto il legame, non si può più sciogliere. Ciò che si può invece fare è decidere di continuare a tenere vivi i contatti con l’ateneo nel quale ci si è formati e che ha scandito gli anni della formazione, diffondendo il suo nome e le sue qualità.

Il viaggio scientifico

All’associazione Alumni dell’Università degli Studi di Brescia, che raccoglie 1.250 laureati dell’ateneo cittadino, tale continuità vuole essere non solo ideale ed emotiva ma anche culturale e votata alla conoscenza continua. In questi giorni si sta infatti svolgendo il terzo viaggio scientifico della realtà che vede l’imprenditore Michele Lancellotti nel ruolo di presidente e il fisico sperimentale e professore dell’UniBs Germano Bonomi in quello di vice.

«Si tratta di un modo per tenere alto il prestigio dell’ateneo, per mantenere i contatti tra gli ex allievi e insieme non smettere di crescere come persone e come professionisti – sottolinea Lancellotti, alla guida dal 2021 e cioè da quando l’associazione vanta un nuovo statuto –. Reputazione, fondamentale anche come parametro di ranking nelle graduatorie di ateneo, affiancamento degli ex studenti nel mondo del lavoro e fundraising per sostenere anche progetti di ricerca sono i nostri obiettivi, come ingranaggio della Terza missione dell’UniBs».

Da Torino alla Francia

I viaggi scientifici, caratterizzati dal filo rosso della fisica nucleare, sono un ulteriore elemento. Dopo le visite all’interferometro Virgo di Cascina e al Cern di Ginevra, quest’anno la scelta è caduta sul più grande progetto di ricerca internazionale attualmente avviato nel mondo e cioè Iter, l’enorme laboratorio nel Sud della Francia che si pone l’obiettivo di sviluppare il primo reattore nucleare a fusione.

Come tappa di avvicinamento gli Alumni, accompagnati dalla prorettrice dell’UniBs con delega alla Ricerca Renata Mansini, dalla direttrice generale Monica Bonfardini e dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Brescia Giovanni Rocchi, hanno visitato l’Unicri (United nations interregional crime and justice research institute) con sede a Torino. «Si tratta dell’istituto dell’Onu che monitora i trend della criminalità a livello globale, aiutando i Paesi membri a sviluppare una maggiore consapevolezza sul tema e a rafforzare i propri sistemi di prevenzione, difesa e tutela del diritto. Questo attraverso attività di formazione, workshop, ricerche e buone pratiche» le parole agli Alumni di Leif Villadsen, direttore generale di Unicri.

L’incontro con Muchetti

L'incontro con Muchetti - © www.giornaledibrescia.it
L'incontro con Muchetti - © www.giornaledibrescia.it

Così all’istituto gli Alumni si sono confrontati con tematiche globali quali il cybercrime e il legame tra terrorismo e organizzazioni criminali, passando per questioni finanziarie collegate alle armi di distruzione di massa e la prevenzione in tema di eventi chimici, biologici, radioattivi e nucleari.

Postilla: l’istituto ha sede globale proprio a Torino, micro galassia internazionale nel capoluogo piemontese. E proprio qui i laureati sono stati protagonisti anche di un curioso fuori programma: all’esterno della struttura hanno incontrato l’assessore del Comune di Brescia Valter Muchetti, presente in città per partecipare a un convegno e incontrato per pura casualità, col quale hanno scattato una foto ricordo.

Senso d’appartenenza

E tra diritto e ricerca, crimine internazionale e fisica nucleare, i laureati dell’Università degli Studi di Brescia continuano a restare uniti, foss’anche solo per qualche giorno. «Invitiamo anche gli altri ex studenti dell’Unibs (60mila circa, con il calcolo che parte dal 1983) a unirsi a noi» il messaggio finale di Lancellotti. Al suo si aggiunge quello della prorettrice Mansini.

«Brescia comincia ad avere una storia importante come polo universitario, anche alla luce dei risultati della sua ricerca, e il senso di appartenenza è finalmente forte, un aspetto che è mancato per molto tempo». E forse questo è il senso ultimo dell’associazione Alumni: continuare a crescere, anche anni dopo l’addio a libri di testo, esami e aule, e diffondere il nome dell’università nel mondo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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