Cronaca

Senza rete telefonica l’unica possibilità è l’sos satellitare

La tecnologia è però disponibile solo sugli ultimi modelli di smartphone
Persona che utilizza uno smartphone - Foto Unsplash © www.giornaledibrescia.it
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Per chiamare o mandare messaggi serve una copertura telefonica. È indispensabile. Sarà capitato a tutti di trovarsi in zone in cui gli smartphone non ricevono segnale: in questi casi si pensa che le chiamate di emergenza si possano sempre effettuare, ma in realtà non funziona proprio così. Per contattare il 112, infatti, è essenziale che arrivi il segnale di almeno un operatore telefonico. Nello specifico: se il mio cellulare non prende, ma c’è la copertura di un altro operatore potrò chiamare, se non dovesse esserci nessun segnale sarò invece completamente isolato.

In caso di blackout

È una tematica molto discussa tra chi frequenta le montagne o vive in aree in cui scarseggiano i ripetitori. Ma la questione emerge anche in caso di interruzione delle linee, provocate, ad esempio, da blackout prolungati. Ci ha tenuto a sottolinearlo il presidente dell’Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) Marco Bussone: «È un problema con cui combattiamo da anni. Se non c’è segnale non si può chiamare. Punto. Per ora non ci sono soluzioni valide».

Marco Bussone - © www.giornaledibrescia.it
Marco Bussone - © www.giornaledibrescia.it

Il caso Caino

Come detto, però, può succedere anche che dei guasti impediscano alle persone di mettersi in contatto con altre persone o con il Numero unico europeo per le emergenze. A Caino pochi giorni fa è andata proprio così. «In località Mitria il vento ha fatto cadere una pianta che ha messo fuori uso una centralina – spiega il sindaco Cesare Sambrici –. Dopo un quarto d’ora senza energia elettrica tutti i telefoni non avevano più segnale. Per metterci in contatto con amici e parenti siamo dovuti andare a Nave. Ma anche gli operai della società che si è occupata dei lavori di ripristino per comunicare con la sede centrale dovevano continuare a fare avanti e indietro».

Il segnale satellitare

Succede raramente, ma in certi casi l’assenza prolungata di segnale potrebbe creare problematiche serie. La soluzione sta nel segnale satellitare. I più avventurosi (e previdenti) si attrezzano con telefoni o con dispositivi in grado di mandare un segnale di emergenza che sfrutta la tecnologia dei satelliti. Non tutti però possiedono questi strumenti e allora solo chi ha uno smartphone di ultima generazione può mettersi in contatto con i soccorritori.

Le soluzioni delle compagnie

Apple ha introdotto da alcuni anni la possibilità di inviare messaggi di emergenza ai servizi di soccorso: il servizio è disponibile in Italia, ma si può utilizzare solo sui modelli più recenti, dall’iPhone 14 in poi. Sul sito della compagnia di Cupertino c’è una guida completa che spiega come funziona «SOS emergenze».

Anche Google ha reso disponibile questa funzione, ma in Italia è supportata solo da alcuni smartphone della società fondata da Larry Page e Sergey Brin. L’altra grande compagnia, Samsung, ha deciso di inserire la tecnologia satellitare sul modello S25. In questo caso, però, la società non ha stretto accordi con gli operatori satellitari e in Italia dunque il servizio non è utilizzabile. Insomma, rimanere isolati è improbabile, ma non impossibile.

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