CronacaGarda

Assalto di turisti a Sirmione, è caos: «Così non si può»

Residenti e associazioni di categoria invocano l’intervento del Comune: a inizio maggio la situazione è già insostenibile, con i pedoni bloccati sul ponte scaligero
Imbuto di turisti all'ingresso di Sirmione a inizio maggio - © www.giornaledibrescia.it
Imbuto di turisti all'ingresso di Sirmione a inizio maggio - © www.giornaledibrescia.it
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Auto incolonnate per ore e pedoni bloccati sul ponte scaligero. Il fine settimana del Primo maggio, Sirmione è stata invasa dai turisti come mai prima e, soprattutto venerdì, la gestione della viabilità è andata in tilt. Tanto che residenti e associazioni di categoria alzano la voce, chiedendo all’Amministrazione provvedimenti urgenti.

Le lamentele

«Dopo le giornate dell’1 e 2 maggio, segnate da enormi disagi dovuti al flusso incontrollato di turisti – commenta Marco Merlo, presidente del Consorzio Albergatori e Ristoratori di Sirmione – esprimiamo forte preoccupazione per la sicurezza pubblica e la tranquillità di turisti, residenti e lavoratori. Auspichiamo che il Comune metta in campo soluzioni concrete e immediate e che ascolti urgentemente tutte le associazioni coinvolte per individuare strategie efficaci e condivise».

Anche l’Associazione Commercianti Sirmione e l’Associazione trasporto persone Sirmione sottolineano che «nonostante le criticità in giornate di forte afflusso non siano una novità degli ultimi tempi e siano facilmente prevedibili – si legge in una nota stampa –, non sono altrettanto tempestive le decisioni e le contromisure messe in atto dall’Amministrazione per gestirle e per riportarle a un livello accettabile di normalità».

Congestione

«Le scene di congestione di pedoni all’ingresso dell’unico punto di accesso del centro – proseguono le associazioni –, la congestione della viabilità sul territorio comunale limitrofo, la mancanza di parcheggi esclusivi per attività commerciali e di trasporto e per i residenti richiedono una pianificazione dei flussi attenta e decisioni precise, che impediscano che la situazione degeneri fino ai livelli di questi giorni e fino a diventare anche un problema di sicurezza. Per questo motivo chiediamo con forza che la politica si interroghi sulle proprie responsabilità davanti a quanto successo e, come già chiesto, auspichiamo che si tenga al più presto un tavolo di confronto con tutte le associazioni del territorio».

Francesca Roman

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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