Arriva: «I soldi per gli autisti ci sono, ora serve la soluzione migliore»

«I soldi ci sono, dobbiamo trovare il modo giusto per metterli sul tavolo e la soluzione migliore per darli ai lavoratori. Abbiamo previsto per tutto il gruppo Arriva in Italia circa un milione di euro».
Parola di Pietro Brunetti, direttore delle Risorse umane di Arriva, che nel Tg Preview di Teletutto è intervenuto sulla trattativa in corso con i sindacati per il rinnovo del contratto dei dipendenti. Brunetti ha chiarito come la partita si inserisca in un quadro più ampio della contrattazione nazionale, motivo scatenante di scioperi e mobilitazioni in tutta Italia nelle ultime settimane.
A Brescia intanto la distanza tra le richieste dei conducenti e l’offerta di Arriva si è progressivamente ridotta: l’azienda offre sul piatto cento euro netti in welfare o 70 euro in busta paga, a fronte di una garanzia di presenza. I sindacati chiedono 50 euro lordi nella parte strutturale del contratto (quindi riconosciuti anche per giorni di ferie, permessi, malattia) oppure 8 euro giornalieri, legati ai giorni di presenza.
Posizioni
La speranza (e l’impressione) è che almeno sul fronte economico l’accordo sia vicino. Così almeno pensa Brunetti: «Secondo me non siamo lontanissimi, bisogna solo capire qual è la migliore forma per mettere insieme queste due esigenze».
Le rappresentanze sindacali, invece, mantengono una posizione più cauta e attendono in silenzio. «Stiamo aspettiamo una risposta dall’azienda nelle prossime ore - conferma Luigi Dionisio, rappresentante di Ugl di Arriva -. Speriamo vivamente si arrivi ad una conclusione positiva. Certo, un po’ ci turba il fatto che quel milione di euro venga distribuito su tutto il gruppo Arriva, temiamo che i fondi previsti non bastino».
Quattro le proposte in ballo, insomma, tra le quali la percezione è che possa spuntarla l’offerta da 8 euro al giorno, l’unica che garantisce (e incentiva) la presenza sul posto di lavoro. L’azienda sta infatti insistendo molto sulla garanzia della presenza, per poter gestire un servizio senza ulteriori affanni. Tra i nodi da sciogliere c’è d’altronde anche quello della carenza del personale – fenomeno comune ad ogni azienda di trasporti in questo momento storico.
Difficoltà
Per il direttore Brunetti «in Arriva mancano 15 autisti e non 70 come si è spesso detto. Infatti riusciamo a garantire il servizio subappaltando alcune linee. Ma grazie all’Academy che abbiamo aperto possiamo già annunciare che presto verranno assunti 10 nuovi conducenti».
Nelle ultime settimane sono state decine le corse cancellate, a causa delle difficoltà a coprire le assenze dei lavoratori del comparto.
Eppure, come ha ribadito ancora una volta il presidente dell’Agenzia del Tpl di Brescia Giancarlo Gentilini, non è solo questione di stipendi ma anche (e forse soprattutto) di qualità della vita: «C’è un serio problema di tempo libero, di giorni impegnati dalla mattina alla sera, di un contesto sociale sempre più complicato».
A questo si aggiungono le aggressioni, sempre più frequenti, che arrivano fino ai gabbiotti dei conducenti dei pullman. Come quella consumatasi solo poche ore fa, l’ultimo atto di una lunga serie di violenze contro il servizio pubblico.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
