Alla Virgo Fidelis il ricordo dei carabinieri uccisi a Castel d’Azzano

È iniziata con un lungo, commosso applauso la celebrazione dedicata alla Virgo Fidelis, questa mattina nel Duomo di Brescia. Nel cuore della cattedrale, davanti alle famiglie e ai colleghi, sono stati ricordati i tre carabinieri caduti a Castel d’Azzano, in provincia di Verona nello scoppio del casolare: un momento semplice, diretto, che ha subito dato il tono alla cerimonia.
A presiedere la messa il vescovo Pierantonio Tremolada, affiancato da carabinieri in servizio e in congedo, autorità civili e militari e dalle Associazioni d’Arma.
Pochi formalismi, molta partecipazione: una comunità riunita attorno a chi veste ogni giorno la divisa.

Nel corso della celebrazione si è parlato anche dell’84° anniversario della Battaglia di Culqualber, della Giornata dell’Orfano e della Giornata dell’Albero, temi diversi ma legati da un filo comune: memoria, responsabilità, cura.
Spazio poi all’Onaomac, l’ente che da anni sostiene gli orfani dei militari dell’Arma. Un riferimento concreto per tante famiglie, spesso poco visibile ma sempre presente quando serve.
La mattinata si è chiusa con un gesto semplice ma simbolico: la benedizione di tre piante provenienti dai vivai dei Carabinieri per la Biodiversità di Pieve Santo Stefano, donate all’Istituto comprensivo «Bonafini» di Cividate Camuno. Gli studenti, nei giorni scorsi, avevano dedicato una canzone all’Arma. Un piccolo tributo che dice molto del rapporto — diretto, genuino — tra i ragazzi e chi, ogni giorno, prova a costruire con loro una cultura della legalità.
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