Cronaca

Aiuto a fragili, anziani e malati: il Natale solidale di Brescia

La povertà cresce, ma la città risponde con una catena virtuosa di aiuti tra chi offre riparo, cibo o conforto
Alla mensa Menni - © www.giornaledibrescia.it
Alla mensa Menni - © www.giornaledibrescia.it
AA

Le feste natalizie sono un momento delicatissimo per la vita delle persone: da una parte c’è chi le vive come un momento di gioia e occasione per stare insieme, ma dall’altro c’è chi soffre. Per queste persone rappresentano il dolore quotidiano amplificato e, per chi è in povertà, oltre a questo, si sommano la solitudine, senso di colpa, pensieri negativi e, non ultimi per importanza, la fame e il freddo.

Sono diverse le realtà radicate nel Bresciano che si occupano in maniera diversa, ma sinergica, della grave marginalità. Anche nei festivi, a Natale e San Silvestro. Negli ultimi anni, però, è cambiato l’identikit di chi ha bisogno: è più anziano di 10 anni fa, ha gravi patologie, spesso diverse contemporaneamente, ed è più solo.

L’aiuto a chi è ai margini

A dirlo sono la Caritas diocesana e l’Associazione dormitorio San Vincenzo De Paoli: la prima offre un pasto caldo al giorno, attraverso la Mensa Menni, e ospitalità notturna nel Rifugio di via Roberto Ardigò, in città; dall’altra l’Associazione dormitorio San Vincenzo de Paoli ha una rete di ospitalità che parte dal dormitorio in centro e arriva agli appartamenti tra città e provincia. E a Natale non si ferma. Brescia, lo diciamo spesso, è solidale e la mappa di chi cerca di aiutare i fragili è, fortunatamente, ricca di realtà. Ma, nonostante questo, non basta perché le necessità crescono.

La Caritas

Loading video...
Gianbattista Treccani - Mensa Menni

Una realtà radicata sul territorio, vero e proprio punto di riferimento per molte persone, è la Mensa Menni, alla quale da 25 anni si rivolgono senza fissa dimora, stranieri e, ultimamente, anche anziani che hanno una casa, ma la cui pensione non basta a mettere in tavola tre pasti al dì per un mese intero: «Da noi non c’è una cartella, Isee, o la richiesta di spiegazioni - dice Caterina Manelli, responsabile dell’Area grave marginalità di Caritas -, questo fa sì che per alcuni sia più facile venire da noi piuttosto che chiedere aiuto al Comune».

Essere accolti non è difficile come spiega il referente della mensa, Gianbattista Treccani: «Ci si presenta alle 9.30, si deve sostenere un breve colloquio e con la tessera che viene consegnata si può accedere dalle 11 alle 13. Siamo aperti per pranzo 7 giorni su 7, festività comprese. Ogni giorno accogliamo tra le 200 e le 210 persone. Per il momento riusciamo a dar da mangiare a chi ce lo chiede anche se la nostra capienza sarebbe meno. Tanti li vediamo ogni giorno, altri girano e, poi, tornano: nel 2024 sono passate 2mila persone diverse e almeno un terzo non era mai arrivato da noi, questo significa che aumenta chi ha difficoltà». E aggiunge: «Ai bresciani dico grazie perché sono tanti i volontari e chi ci sostiene. Per chi vuole aiutarci c’è il sito della Caritas sul quale si spiega come fare». 

La rete

Loading video...
Elisabella Bianchi - La rete

«Diamo la possibilità, con il centro di inclusione sociale "L’angolo" - dice Elisabella Bianchi de La rete -, di utilizzare docce, lavatrici e svolgere attività socializzanti. In più con l’Help center di via Corsica 21 orientiamo alla grande marginalità, in collaborazione con Ferrovie, e forniamo  indicazioni sui servizi a loro disposizione». E aggiunge: «La maggior parte di chi si rivolge a noi è un over 50 e ha gravi patologie».

Perlar, riuso e socialità

Loading video...
Giuditta Bettinelli dell'Associazione Perlar

Perlar, acronimo di «Per la relazione», è un’associazione che dal 2016 si occupa di attivare relazioni immateriali per chi vive nella marginalità: «Cultura, relazioni, riaffiliazione sociale sono il nostro focus - dice Giuditta Bettinelli - che attiviamo attraverso due servizi, "Il riparo", il centro diurno aperto il sabato e la domenica in via Corsica 249 dove offriamo attività con educatori, laboratori o fare due chiacchiere, e "Poco conto", uno spazio del riuso per dare valore a oggetti che vengono reimmessi sul mercato aiutati da senza fissa dimora». 

«Sono aumentate le povertà e sono diverse - aggiunge -: c’è chi ha un lavoro, ma non può permettersi un alloggio, e chi è fuori dai percorsi di accoglienza e non ha un’autonomia, lavorativa o abitativa. La povertà è in crescita anche a Brescia, si conta siano in città più di 500 le persone per strada».

Il dormitorio

Loading video...
Giovanna Donato - direttrice dei servizi dell’Associazione dormitorio San Vincenzo de Paoli

Un’altra realtà storica è l’Associazione dormitorio San Vincenzo De Paoli di Contrada Sant’Urbano, sulla salita del Castello. Qui le porte aprono poco prima delle 18 e si può passare la notte; vengono ospitate per 15 giorni 20 persone, mandate attraverso l’«Help center» del Comune di Brescia, possono restare 2-3 mesi. Per quanto riguarda i 20 posti quindicinali, da gennaio alla fine di agosto, sono passate 280 persone singole. Entrati si cerca di «agganciarli» e destinarli a «Casa San Vincenzo» in via Carducci dove sono attivi diversi progetti di reinserimento.

Loading video...
Suor Paola

«La salute è uno dei problemi emergenti in chi non ha casa - dice Giovanna Donato, direttrice dei servizi dell’Associazione dormitorio San Vincenzo de Paoli -: abbiamo tanti over 65 e per loro la salute è l’ultimo pensiero, finché non diventa impossibile vivere così. Abbiamo sempre bisogno di volontari perché siamo aperti tutto l’anno. Per questo invito i bresciani a venirci a trovare, a vedere quel che facciamo e, magari, ad aiutarci».

In stazione

E in questa meritoria catena della solidarietà come non ricordare Suor Paola, la religiosa che la mattina offre la colazione a decine di persone che gravitano attorno alla stazione cittadina: «La povertà è mutevole; il problema principale che noto è quello della salute, fisica e mentale, anche se loro non ci badano. Molti accusano queste persone di non lavorare, ma chi dà loro un lavoro? Chi li accoglie? Chi li sostiene? Sono persone che non lavorano da tempo, quindi vanno accompagnate nei vari servizi per dar loro dignità attraverso il lavoro che dà loro anche autonomia».

Come aiutare?

Ci sono diversi modi per aiutare attivamente: dal prestare servizio come volontari in una delle varie realtà che si occupano di marginalità al fare una donazione in denaro a una di queste (ricordiamo che per le erogazioni liberali è applicabile una detrazione d'imposta da inserire nella dichiarazione dei redditi). Non solo, sono molti anche gli enti e le associazioni che, proprio in occasione del Natale, raccolgono fondi attraverso cene benefiche, vendita di prodotti enogastronomici o artigianali.

Tra questi c’è l’associazione Maremosso che fino al 6 gennaio porta avanti il progetto «Un regalo che pesa», un’iniziativa che trasforma il cibo in aiuto a chi è in difficoltà e combatte lo spreco alimentare. Maremosso recupera le eccedenze alimentari (1.500 tonnellate) che, attraverso «Dispensa Sociale», arrivano a 30mila persone ogni anno. Ogni donazione contribuisce a mantenere in vita questo circolo virtuoso, riducendo spreco e impatto ambientale. (Info: Campagna di Natale).

«Volontari per Brescia» propone «Buon Natale al riparo!», un progetto attivo fino al 6 gennaio che vuole creare un momento di comunità e calore umano per le persone senza dimora ospiti del Riparo di via Corsica 249, rendendo le festività più serene attraverso la presenza e la relazione. Diverse le date a disposizione per chi vuole partecipare come volontario. (Info su volontariperbrescia).

Un’altra realtà che per queste Feste ha dedicato un’iniziativa ai poveri è «La sorgente» di Montichiari che promuove «Un dono sospeso» per il Centro servizi contrasto alla povertà che li consegnerà durante il periodo natalizio alle persone che frequentano il centro. Ben accetti oggetti e cibi che - come scrivono - «ti piacerebbe ricevere per Natale! Come panettoni, marmellate, cofanetti beauty, cioccolata… solo cose nuove, confezionate e non usate!». Informazioni su Ig: @coop_lasorgente

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.