Aggredirono un imprenditore: scarcerati

Nessun dubbio che siano stati loro a picchiare e rapinare l’imprenditore bergamasco. Ma una diversa visione rispetto al Gip sulla necessità che stiano in carcere. Il Tribunale del Riesame ha infatti scarcerato i fratelli Silvio e Maurizio Manca, ritenuti dalla Procura della Repubblica, insieme ad una terza persona, i componenti della banda che il 26 aprile del 2023 a Villongo, in provincia di Bergamo, ha aggredito e rapinato l’imprenditore Danilo Calissi portandogli via un orologio Tudor Montecarlo. I tre ritenevano di avere un credito nei suoi confronti.
Uno dei fratelli è incensurato e nella spedizione punitiva ha avuto solo il ruolo di autista. L’altro invece ha avuto soltanto una condanna negli anni ’90 e, seppure abbia partecipato direttamente al pestaggio, non c’è motivo di ritenere che non sia in grado di rispettare una misura domiciliare.
Per queste ragioni Silvio Manca, di Travagliato, e stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria mentre suo fratello Maurizio, che vive in città, difeso dall’avvocato Stefano Afrune, è stato posto agli arresti domiciliari.
Le motivazioni
Il presidente Luca Tringali, ha evidenziato che non ci sono motivi di dubitare dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due, e di un terzo complice, ma che il ricorso debba essere accolto per quello che riguarda le necessità di custodia cautelare.
Il collegio reputa che esigenze cautelari sussistano per entrambi riguardo alla «gravità del fatto, connotato da particolare violenza e trattandosi di un’azione mirata e preventivamente organizzata, nonché realizzata in pieno giorno e sulla pubblica via; ciò che attesta una spiccata disinvoltura e scaltrezza nell’agire violento ed illecito, agevolmente replicabile ove se ne presenti una nuova occasione».
Sul dettaglio delle ispettive posizioni però si fanno delle distinzioni: Silvio Manca «è persona incensurata e, a quanto consta, alla prima esperienza giudiziaria e detentiva; inoltre, ha svolto un ruolo secondario nell’azione ai danni di Calissi» per lui «il Collegio ritiene sufficiente una misura meramente prescrittiva». Per Maurizio Manca invece «la partecipazione al fatto in esame assume contorni ben più pregnanti, avendo personalmente e direttamente aggredito la persona offesa, facendo uso di spiccata violenza, tanto da cagionare ferite plurime» ma anche nel suo caso «non si rintracciano elementi che portino ad escludere in capo all’indagato capacità di tipo autocustodiale, ove sottoposto ad un regime detentivo da parte dell’autorità giudiziaria; sicché, si reputa sufficiente l’applicazione della misura degli arresti domiciliari».
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