Affitti brevi, «la concorrenza farà una selezione naturale»

Paola Gregorio
Secondo Maurizio Roversi, presidente della Fiaip di Brescia, non sarà l’introduzione del Cin a portare alcuni proprietari a tornare all’affitto tradizionale o per studenti e lavoratori
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Affitti turistici brevi, in arrivo nuove regole
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Negli ultimi anni gli alloggi destinati agli affitti brevi, case vacanze o locazioni turistiche, sono aumentati esponenzialmente. I proprietari ne hanno capito i grandi vantaggi rispetto agli affitti tradizionali: guadagni ingenti e sicuri, costo medio dai 70 ai 100 euro a notte, nessun rischio di morosità o cause di sfratto.

In provincia

La nostra provincia non fa eccezione. Secondo i dati dell’Ufficio turismo e Statistica della Provincia, nel Bresciano dal 2022 al 2024 - dato aggiornato a fine agosto - gli esercizi usati per locazioni brevi sono cresciuti del 20,75%, da 5.747 a 7.252 (da 19.181 camere a 20.514) e del 7,32%, da 6.721 a 7.252, tra il 2023 e oggi.

La parte del leone la fanno quelli gestiti in maniera non imprenditoriale, il che conferma la tendenza di molti privati a mettere a reddito una casa o un appartamento, magari ereditato o acquistato per fare un investimento. La conseguenza è che sono diminuiti, e di molto, gli immobili disponibili per gli affitti tradizionali o transitori, per studenti o lavoratori, e anche a Brescia c’è mancanza di alloggi da affittare. Con il risultato che il mercato delle locazioni è esploso e gli affitti tradizionali sono lievitati.

La Fiaip di Brescia

«Gli affitti brevi sono nati per sopperire alla mancanza di posti letto per turisti nelle città d’arte e per consentire alle famiglie che non potevano permettersi un hotel di fare una vacanza senza spendere molto. Ma poi i proprietari hanno capito i vantaggi e il numero è cresciuto», conferma Maurizio Roversi, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali di Brescia. Da qui la necessità di una regolamentazione. Ultima è l’introduzione del Cin. E in Lombardia dal 2018 c’è già il Cir.

«In questo modo il Governo ha cercato di evitare la grande evasione fiscale che si era creata - sottolinea Roversi - facilitata dal fatto che per gli affitti brevi non si deve depositare il contratto. Ma non sarà il Cin a fare selezione e a portare alcuni proprietari a tornare all’affitto tradizionale o per studenti e lavoratori. Semmai l’offerta elevata e la grande concorrenza faranno una selezione naturale e resteranno i veri professionisti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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