Ad Adro via la cittadinanza onoraria a Mussolini col «no» della Lega

Un secolo, un anno e un mese. Giorno più, giorno meno. Tanto è durata la cittadinanza onoraria del Comune di Adro a Benito Mussolini, decisa il 16 maggio 1924, pochi giorni prima - cioè - dell’omicidio fascista ai danni del deputato socialista, Giacomo Matteotti. Da lunedì sera, però, Mussolini non è più cittadino onorario del borgo della Franciacorta.
A deciderlo il Consiglio comunale, con i voti della maggioranza legata al sindaco, Davide Moretti, che ha aperto così il proprio intervento: «La cittadinanza fu decisa, in maniera arbitraria, da un commissario prefettizio, visto che la legittima Amministrazione comunale dell’epoca era già stata costretta alle dimissioni dal fascismo. La revoca è anche un gesto di rispetto per quei cittadini di Adro e Torbiato, non pochi, che a causa del fascismo persero la vita o furono perseguitati». Contrarietà è arrivata invece dai tre esponenti della Lega, all’opposizione.
Il perché lo ha spiegato l’ex sindaco, e ora consigliere, Paolo Rosa: «A noi risulta che la cittadinanza decada con la morte. La delibera risulta quindi inutile e strumentale. È meglio pensare al presente e fare pace con un passato di oltre un secolo fa. Che non ci siano, però, dubbi di sorta: la Lega rigetta ogni simpatia per i dittatori che soffocano la libertà di un popolo». Alla fine la mozione è stata approvata.
Soddisfazione è arrivata dall’Anpi locale, che ha proposto per prima la revoca. Intervenendo in Consiglio il presidente, Gualtiero Tonoli, ha espresso «vivo apprezzamento per questa decisione. Ad amministratori e consiglieri auguro di mantenere sempre equilibrio di giudizio, perché questo mondo sembra essere nuovamente ubriaco di ideologie pericolose».
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